Cosa ti ho fatto luna maledetta...
per avermi sciolto il cuore
dentro un orrido effetto
per ingoiarlo nei riflessi del lago
e con il gelo hai tessuto un abito
con invisibile ago...
Sortilegio ho bevuto
in chiari di luce spremuti
come frutto, nei giochi di bimba,
dove il risveglio sottile
non è stato quello di un letto,
ma in una squallida terra
coperta di neve dai tratti scomposti.
Hai ricamato luce riflessa
sulle mie chiare pupille...
che han fatto sussurrare
che ero bella come una stella...
che ero bella come una stella...
a chi ha posato i suoi quarant'anni
come un velo di tulle sopra il mio corpo
dicendomi di chiudere gli occhi
perché una strana magia
mi avrebbe fatta sentire di colpo più adulta.
E l'innocenza s'è persa in una poesia,
che non è quella dei veri poeti,
ma di storie che poi si assomigliano tutte alla mia
dove il profeta che parla d'amore
è un padre qualunque
che vede solo in suo figlio
il bambino migliore.
Luna maledetta...
hai giocato col cuore
e hai stregato un orco sulla mia strada
quella volta in cui sono passata
con la mia bicicletta.
E nemmeno il silenzio ha gridato abbastanza
per ridarmi quell'innocenza
dove le gambe piegate
somigliavano a pallidi giunchi.
dove le gambe piegate
somigliavano a pallidi giunchi.
Mi hai fatto un dispetto,
girandoti poi dall'altra parte...
luna distorta...
che illumini il cielo e non le coscienze.
luna distorta...
che illumini il cielo e non le coscienze.
Andrea Iaia
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