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mercoledì 31 luglio 2013

Mi piace...



Mi piace quando ti guardi allo specchio,
mentre ti trucchi o sciogli i capelli
per essere dentro gradevole scena
di immagini calde
dove un uomo contempla
la femmina sua, quella importante.
Ammiro il tuo gioco scomposto
come a rivelare l'intima parte
di cui vuoi farmi assaggiare
prima che il tempo riempia l'attesa
d'averti nel letto.
Mi piace la tua seduzione,
la voglia che dentro nascondi
nel desiderio di farmi sentire importante...
quel gioco sottile
in cui uno sogna un incontro fugace,
magari un attimo un po' clandestino
a tradire il tuo uomo...
e tu, complice di sguardi ammiccanti,
lasci che siano lì a sognare
mentre ti godi il tuo uomo
che ti guarda interessato alle spalle.
Riesco a percepire la luce negli occhi
e quelle smorfie di mezzi sorrisi
mentre alzi le braccia
e gonfi il tuo petto...
e percepisco l'odore del corpo,
quello di donna che ha voglia
di essere dentro me stesso...
e di dirmi che è mia,
io che godo tutto di lei
in questa parte di dolce poesia.

Andrea Iaia


Eppure ti sento




Eppure ti sento nelle note del tango...
cuore che vibra e pulsa sangue
nel rèmore incanto
di membra che si attorcigliano intorno.
Ti sento premere voglia...
deciso, come un bisbiglio
dal suono soave
e struggente nel medesimo istante
per circondarmi di caldi richiami
ad aprire le gambe.
Annusi pelle dal colore lunare
mentre il braccio mi stringe la vita
e le labbra a confondersi il fiato...
anelito gioco, duello di corpi,
dove uno vuol soccombere l'altro
nel perduto bisogno
di cadere in un baratro.
Ti sento nel giaciglio dorato
di musica...
passione decisa come sangria
dove il rosso amplifica voglia
ed esalta la lingua
che lenta poi giudica il fuoco.
E pendo dalle tue labbra
nel sospeso colore di miele
nella mia bocca che attende la tua
desiderata e anche implorata.
E' la magia del tango
in veste di seduttore...
stridìo e ardore
nel frammezzo di gambe 
che scuote la carne.
Sono pronta ad offrirti la voglia
in questo ritaglio struggente
di un gioco innocente.

Andrea Iaia

lunedì 29 luglio 2013

Dolce peccatrice



Dolce peccatrice
dai segni più loquaci
di femmina introversa...
bella dentro
e fragile di sentimenti
e di voglie cosparse...
fremi nel desiderio di essere 
infine scartata
come dono regalo
e ammirata nella bellezza della tua luce
in quel qualcosa di caldo e sottile
che il cuore di un'uomo
lento seduce.
Le voglie sono aghi dentro la carne
che pungono e lasciano il segno
e vivi quell'emozione di un volo
nel solitario stadio di ansia
come un taglio che lascia
la sua cicatrice.
Ho voglia di perdermi
dentro il tuo fuoco
e ardere come un pioppo 
che lento si lascia poi consumare
dentro il braciere di un letto.
Peccatrice dannata
che penetri dentro l'anima 
e cuci il destino accecato dai sensi...
bocca da cogliere
senza rèmore e fatiscenze
per il connubio di lingue intrecciate
mentre mani viaggiano sul corpo
tra dune e sentieri che scendono in basso
a cercare l'abisso.
Il caldo peccato viene ammaliato
dall'orgasmo vissuto dentro l'amplesso,
e per ora, solo sospeso,
in attesa di nuova marea
che ti trascina ad ingoiare
un folle ma lecito
bisogno di un compromesso.

Andrea Iaia

sabato 27 luglio 2013

Riflessi...



Riflessi in un bicchiere,
poesia da godere
nel liberare istinti di un messaggio spoglio
che cerca quel passaggio
di innaturali voglie
che versano all'improvviso.
E c'è quella strana luce a stuzzicare desideri
dai caratteri irreali
che svegliano il guerriero
in quel volo così leggero
verso la follia.
Mi trascini a bere quel passito
dove lucido è l'inconscio
che vuole esplorare
confini e mari
attraverso lo sbattere delle ciglia
come l'attesa di un pescatore
ad aspettare preda nella rete...
e vuoi colmare la mia sete
nel soave incontro di nudi corpi,
dove calda è la lingua intrisa dentro l'altra
 ad assaggiare il vino.
Riflessi d'occhi
dove si consuma il destino
già ubriaco di vigilia dentro a un letto,
e c'è il sapore della notte a risvegliare i sensi,
assieme a delicati assaggi nella bocca
mentre sogno ad occhi aperti.

Andrea Iaia

venerdì 26 luglio 2013

Dimmi che ci sei



Dimmi che ci sei
in questo mare mosso del mio destino
dove i riflessi dorati
non sono quelli di un uomo al suo tramonto
ma emozioni che si dissolvono
nello smarrirsi del giorno.
Dimmi che posso bagnarmi
in questo viaggio
dove le correnti mi portano altrove
e non dove vorrei
per un destino migliore...
dove i sogni non sono quelli
che vengono nel dolce riposo
ma nella quiete dell'anima.
Perché sono fragile in questo tempo
che legge profondi sussurri d'inconscio...
Vento che poi si dissolve
nel tormentato esempio di essere senza coraggio...
e aspetto le tue dolci parole,
quelle che sembrano acqua per dissetare
una bocca tormentata d'arsura
e degli occhi per aver voglia di piangere
davanti alla tua maestosa figura.
Dimmi che ci sei
in questa grande paura
di non esserci ancora domani.

Andrea Iaia


giovedì 25 luglio 2013

L'amore è un'altra cosa

(Via medea89-StumbleUpon)

E succede che uno fa dei sogni, 
gioca con la parte di quel cielo
che ha condiviso tutto...
e poi di colpo, quello, non ci sta a giocare
e si perde con la parte di se stessa
fuggita altrove.
Un attimo, una frase...
e il sogno si rompe in mille pezzi
frantumandosi in quella solitudine
che è più bugiarda nel pretendere d'amare.
Se sono più importanti le parole
sei solo una qualunque
che non ha nulla di speciale.
Resti sola nel tuo io a pretendere una morale
che non ha nulla a che vedere
con la parte di quel cielo
dove la pioggia è necessaria
per bagnare terra troppo arida
ferma alle pretese di aver ricevuto
solo del male.
L'amore è un'altra cosa
ed è come un vino nel bicchiere
che non puoi berlo con una sposa
che ha le regole e i suoi principi.
Siamo al mondo per inventare stelle
da gettare come coriandoli nei sogni
che danzano dentro le pupille
quando si accende la magia
del fremito sulla pelle.
Allora puoi versarlo e fare un brindisi alla vita.
E succede che la voglia poi si perde
come la schiuma delle onde
che si adagiano sulla riva
per tornar nel ventre di quel mare
che gli ha dato l'esclusiva di viaggiare
senza chiedergli poi nulla.
Una frase o una parola detta fuori posto...
e si erge quell'orgoglio
di essere solo un Cristo offeso in tutto.
Ma l'amore è un'altra cosa,
va a morire in quelle offese
per insegnar che le pretese
sono solo scorciatoie a gratificare il proprio io.
Un modo per mettersi al posto di quel dio
che non ti ha chiesto nulla
e che non può metterti ancora in quella culla
a dondolarti sotto il cielo.
In alto, vedi disegnare il ciclo della vita,
dentro l'io invece, una comodità perduta.

Andrea Iaia

lunedì 22 luglio 2013

Commedianti...



 Siamo commedianti di un circo personale
in stagioni miti d'indifferenze
ed immagini personali
dove il mimo innamorato della luna
è dentro ognuno che vuol passare le emozioni
come un ago infilato nella cruna
per cucirle addosso a chi è sensibile
alle sue deboli elusioni.
E come un pacco chiuso con la sua combinazione
lasciamo agli altri interpretare
le nostre misere delusioni...
semplice gioco di attrazione
per manipolare i sogni e le ambizioni
al nostro essere in una maschera.
E tu ci caschi e non capisci la sottile sofferenza
che si ha bisogno di mascherare il sogno
di un funambolo che non ha scelto
la sua parte da interpretare,
forse, anche per esorcizzare il suo destino.
Credi che la lacrima sia parte del corredo dell'umano
insieme a quello di un pagliaccio
in cerca di collisioni con l'immaginario più felice
che adula l'anima e la seduce
per un posto in un paradiso artificiale...
e invece nasce proprio dall'anima
ed è la presenza di quel Dio che ti ha dato la coscienza
in cerca di perfezione e sana coerenza.
Commedianti a tempo in soffuse luci
dove l'inganno è la musica che sottile cuce
orli di un vestito che poi non ci appartiene...
e in fondo, non sappiamo nemmeno chi siamo...
se comici o drammaturghi in volo d'aeroplano
con un copione in mano che qualcuno ha suggerito
di andare a recitare.
Ed è proprio in questo circo
che mi accorgo di avere un'anima
che non riesce a far del male
e vivo in un eterno sogno, come uno sbarco
agli occhi di chi ci crede
 per uno spettacolo davvero eccezionale.

Andrea Iaia


mercoledì 17 luglio 2013

Confuso nelle tue membra



Le mie labbra vivono
il fermento della carne,
la tua, odorosa di passione
e contorni di riflessi
dove luccicano fantasie,
quelle illogiche da esplorare...
e passano a tormentarti il collo,
suadente parte in cui
ti sento fremere
come un'animale che vuol scappare
ma che ama farsi prendere.
E il mio sesso è irto
al contatto di natiche in penombra
confuse con le membra,
le tue, che s'inarcano
al suono di sussurri
e che vogliono liberarsi
del fragile indumento
per viaggiare ovunque sul tuo corpo,
dal lussurioso vagito
di una piena bocca
al meandro sconosciuto
di un incontro dentro.
Soffusa luce, squilibra la mia mente
nell'inconscio battito di palpebre
mentre offri frutti prosperosi
da mangiare.
Ed io che non mi faccio poi pregare
ti trascino nell'oblio
dell'essere felina
in un unico desiderio:
darti il bianco nettare
che ti disseta, ovunque, dentro un gioco
dove ami far la preda
per fermare il tuo battito irrequieto.

Andrea Iaia

venerdì 12 luglio 2013

Oltre la sua strada



Ibrida come la strada che sa di pioggia
e come il temporale appena andato
da quel cielo che ora scosta la sua frangia
per osservare quel che accade sulla terra.
E dai suoi occhi grandi...
una donna segue il suo destino
ed ha davanti i colori di un arcobaleno
e sogna un secondo tempo meno osceno.
Vaga nel silenzio di una voce che si è rotta
all'audacia del suo uomo
che voleva solo il corpo,
mentre lei sognava l'intimo
di un guardarsi dolce dentro gli occhi.
E invece... ha rotto l'incantesimo
quando la sua mano è finita sotto la sua gonna:
di colpo s'è svegliata in un gioco troppo grande.
Ibrido è stato quel momento
in cui l'amore si è confuso con la violenza
e la sciocca voglia di andare oltre
ha sporcato l'innocenza,
che quando non è stato corrisposto,
quel vile l'ha fatta scendere e se nè andato.
Per questo il cielo ha pianto e si è oscurato!
Oltre la sua strada ci sono altre insidie:
qualcuno la confonderà
con una facile alla ricerca del piacere
o con una che gli gira forse troppo il suo cervello.
Ma comunque vada,
l'arcobaleno diventa la sua meta,
in fondo, è solo una ragazza che sogna
quell'amore puro ed infinito.
Tornerà dal punto in cui si era poi smarrita
e senza aver vergogna
di aver deluso i sogni
di un uomo che non l'ha capita.

Andrea Iaia

giovedì 11 luglio 2013

La "musicadentro"

noonesnemesis: Gerard Daran

La chiave del dolce violino
apre la danza di note sullo spartito
che vanno gioiose 
a stabilirsi sul pentagramma.
Quasi come bambini in riga
ad una festa scolastica.
Tu li vedi in disordine,
con qualcuna che si esalta
e sale in alto...
e chi si nasconde
quasi a tenere la testa in basso
ed essere occulto.
Ma tutte sono prescelte
dal suo musicista:
note e crome, biscrome e semibreve
assieme ai bemolle e ai diesis
formano un arco di dolce armonia.
E' il linguaggio di una musica
che può essere gradevole,
un balletto di piccoli alunni
al loro saggio di danza
che apre i polmoni al respiro.
La "musicadentro" 
col suo modo di elevare l'anima
all'alto dei cieli,
è parlare con Dio, scostando nuvole e veli.
Una musica che nasce spontanea
e che hai dentro da sempre
sin dal primo vagito al mondo.
La "musicadentro" può essere un pianto,
una risata, un bacio od un canto
quando sei spensierato
e sciogli il gelo di un certo silenzio.
E' quella che vale, simile a dolce preghiera del cuore.
La "musicadentro"
se tu, che ti emozioni da solo.

Andrea Iaia


Dio, com'è bello...



Dio, come è bello volare 
in questo spazio deciso
dove gli occhi son chiari e afferrano la giusta luce
tra le nuvole e il cielo più azzurro,
sogno più bello, dove il lieve sussurro
è solo quello della mia gioia.
Dondolare fra curve che sembrano battiti d'ali
che spingono a salire più in alto,
dove le altezze così vertiginose
toccano punte ambiziose
per ridiscendere in quel lieve moto
di sensi che vagano dentro una culla.
Dio, com'è bello toccare quel nulla
fatto di battiti e dolci sussulti dentro l'ignoto
per percepire tue mani in lieve carezze
e distinguerle da certi affronti delle amarezze
che tormentano un cuore dentro la voglia
di essere dentro a qualcosa di grande.
Ci sono giorni meno importanti,
ma non per questo cade la notte
nell'emozione che accende la luce
nel mio debole io che dondola
appena ode il tuo tono di voce.
Dio, com'è bello vivere dentro
l'amore che bagna la giusta innocenza...
bianca anima candida
che alloggia dentro ogni coscienza.

Andrea Iaia

giovedì 4 luglio 2013

La donna che balla da sola

urzekajace: Bethanie Badertscher

Ballava da sola oltre la finestra,
e nella sua,
come ad una ipotetica festa...
sensuale ed appariscente
era libera di ondeggiare nel suo mare.
Ed io che l'ho guardata dietro la tenda
ho percepito soave musica nella sua danza,
come un volteggiar di lucida presenza
di ombre celate dentro.
L'ho vista poi spogliarsi davanti a nessuno
per colmare la soddisfazione
di essere donna
e avere l'attimo fuggente
di un palcoscenico mentale
che appalaude alla luce del suo temporale.
Una scena che spesso ripete...
una voglia forse indiscreta
di una donna sola e irrequieta
che cerca nella danza la vita.
Vorrei bussare alla sua porta
e farle un poco di corte...
ma sciuperei l'incanto
che fa sussultare
il magico moto dei sensi
che volgono in dolce passione
per lei che balla da sola.

Andrea Iaia