E la baia s'era spogliata
della stagione vissuta...
la sabbia arresa, si lasciava
accarezzare
dalle onde spumose del mare...
ed Eleonora aspettava il suo
uomo
guardando quel confine lontano
dove era sparito, all'orizzonte,
dopo che le aveva dato una rosa
ed un bacio
che sapeva di pesco,
ma dentro, un feroce sapore.
Nel suo ventre aveva qualcosa di
lui...
che come la schiuma sulla
spiaggia
s'era ritirato da dov'era venuto
un poco per paura di rimanere ne
l'argine,
e un po' per i suoi sedici anni
in quel bivio tra essere donna
e in quello di dentro, ancora
bambina.
Lo scoglio distante e nel mare,
guardava il promontorio davanti,
e la bellezza di quella
fanciulla
che desiderava incastonare
ancora amore e respiro,
inseguendo quella passione
de l'unisono abbaglio di
corpi...
e desiderando essere lui,
quell'ingrato passante...
posarle la mano sul ventre
per esplorare quel mondo così
sconosciuto e di umano,
in cui dentro, nella stessa
acqua,
si formava altra vita...
la stava chiamando
nel desiderio più forte di lei,
d'averla tra le musa di un sogno.
Il promontorio, che aveva già
visto
pagine d'altre storie vissute,
si perse dentro le forme rigide
dei pensieri formati ne
l'inconscio dei due,
e supplicò più in alto di lui
l'essenza di luce
a vestirla di vera coscienza...
e come d'incanto,
alle spalle di lei, comparve suo
padre
che le pose un braccio su
morbida spalla
cosparsa d'antica dolcezza...
e le disse... “Andiamo! Tua
madre t'aspetta
e saremo coscienti al futuro,
di qualunque cosa voglia
avvenire...
arriverà quel principe azzuro,
ma non dal mare a cavallo di
onde ruggenti,
ma dalla parte de l'emozione che
non s'arrende,
e amerà il tuo ventre, in cui
dentro,
sconosciuto vivente,
avrà per madre, un angelo in
sintonia de l'oltre,
che vuole essere presente ad
ogni costo.
Lo scoglio, muto a co-tanta
poesia,
che come nebbia avvolgeva la
scena,
capì che non poteva amare
quella dolcezza
che conteneva amore e passione
più forte di lui,
e si lasciò ancora bagnare
dall'acqua,
nel leggero vapore di sale
che esalava da un tramonto che
stava incendiando il cielo,
con i colori accesi, che solo il
godere la vita
poteva vedere e disegnare il
futuro di lei.
L'essenza di vita prevalse sulla
coscienza
e il promontorio chiuse la
pagina di un'altra storia
guardando lo scoglio, che a sua
volta aspettava un'altra onda
che potesse bagnarlo di calda
emozione.
Andrea Iaia