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domenica 16 marzo 2014

Lascio...

elationandecstasy:

How delicious. Thank you.

Se capiti una sera nei sentieri di un discorso, non fare caso a quello che pensi e non cercare di allontanarlo, vivilo. _____________________________________________Sereno Notturno 12/10/2013

E lascio che l'inverno scuote le sue spalle
e la sua malinconia,
verso terre che hanno visto
pioggia di quei sensi
bagnati di apparenze
e grida dentro il vuoto dei silenzi,
quelli dove il cuore è cresciuto...
viaggio dentro l'infinito
e nell'intimo violato
di emozioni.
Lascio questa terra
che ha visto attraversare 
il sogno di un poeta
che ha lasciato porte aperte
dove il suono è penetrato
e ha disegnato
forme di quel chiaro sentimento
che dicono sia amore,
ma è come un fiore che appassisce
e che poi muore
nella legge dell'unione.
Si ama e ci si ferisce
da rose senza spine...
da profumi che inebriano 
come vino di passione,
e sei fuori da quel vortice d'illusioni
in cui finisci per addormentarti dentro.
Lascio le ultime parole,
che sono ancora un viaggio 
dentro le emozioni.

Andrea Iaia

mercoledì 12 marzo 2014

Può sembrarti strano...



Può sembrarti strano 
l'illogica presenza di un fiore od una pianta
sul ciglio di un burrone,
ma è il suono silenzioso 
che taglia in due quello che non vedi
e lo gira all'incontrario...
e ci sono venti che ti portano
dove non vorresti,
perché è facile somigliare
a ciò che credi di comporre...
trasformare con le mani
e poi vedere frantumarsi
quel sogno di un domani.
Davanti ad uno specchio,
l'anima è diversa,
poiché solo uno poi 
si sente perso nella logica...
mentre l'altro, 
assaggia sorsi di emozioni
di un gioco all'incontrario.
E può sembrarti strano
vedere il buio
anche quando certe notti
son passate da un bel pezzo,
e non è un gioco d'illusione
ma uno stato interiore
di chi cammina su quel filo
di una fragile situazione
che non considera che oltre,
le cose possono cambiare
 da un momento all'altro.
Perché si vede sempre il male
e il mondo dal di sotto
mentre sotto, c'è la statica presenza 
di una scena piatta
e non si ha il coraggio di salire
sopra il pensiero
per vedere che anche lì, 
può nascere un bel fiore.

Andrea iaia

venerdì 7 marzo 2014

Ti dedico questo (alla donna, per la festa dell'8 Marzo)



Non ti dedico niente
oltre i miei sentimenti,
perché a te donna non servono
gli auguri dell'otto marzo,
ma un semplice spazio
dentro un cuore che ama.
Un semplice gesto che sfiora il presente
e cancella il passato.
Quello che Dio ci ha dato,
fatto di tutto e di niente,
come il fascino della schiarita
dopo certa tempesta
in cui ricomincia a pulsare la vita...
perché dove rinasce l'amore
c'è sempre un cielo sopra le nuvole
che invita e chiama
ad essere nel mare degli occhi dell'altro
per guardarsi dentro.
I fiori durerebbero poco
e gli auguri sono solo un piccolo fuoco
e non sono poi comparabile 
ad una carezza concreta
che lieve ti sfiora e ti apre al gusto 
di vivere ancora quel sogno
che forse un giorno s'avvera
o non s'avvera per niente...
ma basta poco per gustare il sapore di un bacio,
quello speciale, anche se poi è virtuale,
insieme alle scuse per chi non ti apprezza
e ti rende la vita un inferno.
Sei libera e in volo verso la luce...
bellezza di chi ti ha creato
per essere giusto sostegno di uno sbandato,
ma sopratutto fiore di campo
per essere colto e trapiantato
in un vaso di nome “famiglia”.
Ti dedico questo, 
tu che sai perdonare
anche colpe che non ci sono
e vanno a finire...
là, dove nessuno li vuole,
perché la donna è creata per questo,
saper perdonare e cancellare i contesti
amando in un modo 
forse banale e anche un po' pazzo...
ed è forse questo il motivo
di quello che sento per lei
in questo giorno dell'otto marzo.

Andrea Iaia


sabato 1 marzo 2014

Non ho paura...



So che c'è qualcosa che ci spaventa
in questa vita attenta ai cambiamenti,
che non lasciamo perdere quello
che abbiamo conquistato
nella luce di quello che s'è visto e preso,
anche se per strada
si sono persi pezzi di noi stessi.
Ci sono amori che se ne vanno all'improvviso...
parenti che vanno via da questa vita 
attraverso quel fascino di mistero
che dosa anche un poco di paura
quando abbiamo l'impressione 
di dover fare lo stesso viaggio.
E c'è la parte di noi stessi che viene poi a mancare
quando non abbiamo quel coraggio
di aspettare i tempi...
paura di non vedere quello che prospettiamo,
perché magari costruiamo sulla sabbia
e non dentro la roccia.
E allora arriva il vento che trascina via la poesia...
arriva la tempesta che agita le acque...
e sei dentro, in quello strano tempo
che chiamano depressione,
un'altra invenzione, per dirti che sei fuori
dallo stesso mondo che infine ti appartiene.
Ma io non ho paura di aprire quella porta,
perché so che dall'altra parte
quelle stesse cose che mi appartengono
mi aspettano nelle scatole dei ricordi...
 dove ho visto attraversare
anni da mozzare il fiato
in una evoluzione così straordinaria
che mi ha fatto dimenticare persino da dove son venuta.
Non ho paura di attraversare quel confine
dove ci sono cose
esattamente dove le ho lasciate
per riprenderle e riordinarle in un vissuto,
dove l'altra dimensione non è quella, oltre la porta,
ma questa, dove stiamo già vivendo
quest'unica occasione che ci è concessa.

Andrea Iaia