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venerdì 14 settembre 2012

Il viaggio (Racconto)


Drea-ea-ea-ea-eam, dream, dream, dream... 
Drea-ea-ea-ea-eam, dream, dream, dream. 
When I want you in my arms... 
Dream, dream dream... when i want you...
in my arms, when i want you... cantiamo, io e lei in auto... una vecchia canzone degli anni 70' che danno alla radio, e il magico mondo di quell'epoca è proiettato nelle nostre menti. Gli Everly Brothers, fratelli gemelli, che si confrontavano con gruppi melodici americani dello stampo dei Doors e altri mostri sacri negli anni dei grandi concerti, dei festival, del grande referendum vinto sul divorzio e dove in Italia nascevano le radio private e si diffondeva il consumismo, mentre altrove, vi era l'orrore di una guerra in Vietnam.
L'America nel bene e nel male, grandi contrasti e proteste... giovani studenti che volevano cambiare il mondo. Dream, dream dream, appunto il sogno.
Anni in cui si sviluppavano i movimenti femministi e tutti gridavano... libertà, libertà, libertà da tutti i tabù, dalle immagini ai costumi tradizionali, e la musica, da pacifista diventava politica, innovativa, di ricerca delle sonorità e delle nuove forme di espressione. E da noi nascevano PFM, Banco del Mutuo soccorso, Area, New Trolls, Le Orme e musicisti come Guccini, Venditti, De Gregori, Dalla, che pubblicavano i loro album più impegnati e più belli, mentre nel sud, la musica diventava etnica, ed emergevano i suoni mediterranei di Napoli e dei suoi musicisti. Ma il sogno americano era sempre dietro l'angolo, con le ballate do Joan Beaz e Bob Dylan, e questa canzone che stiamo cantando io e lei, compagni di quella generazione, ci riporta di colpo all'immagine di noi ragazzi che cercavamo il paradiso utopistico.
Sto lasciando guidare a lei perchè mi piace guardarla e il suo modo di concentrarsi. E anche perchè le sue belle gambe, lasciano scoprire quel tanto di gonna sopra le cosce nei moviventi freno, frizione, marce e ripresa di accellerazione. Sarò pervertito di mia moglie, ma è mia moglie, e quando siamo assieme, tutto di lei è dentro di me.
I bambini, Tommy e Sabry sono sul sedile posteriore e stanno dormendo, sono le cinque del mattino e siamo partiti un'ora fa per le vacanze.
Drea-ea-ea-ea-eam, dream, dream, dream... ... continuiamo a cantare, mentre ci sorridiamo e il paesaggio scorre con quegli effetti d'aurora già avvenuta nel cielo sopra di noi, e dove l'alba sta prendendo corpo e la brezza ci entra persino dentro le nari. Davanti a noi, un palcoscenico che si apre, col cobalto che tende a sparire nell'arancio spettinato, per far posto all'azzurrino, che poi diventerà celeste per una nuova giornata di vita e di sole. Siamo partiti per questo, per vedere gli effetti speciali del risveglio. Per vedere dipingere su tela invisibile, ciò che il pittore divino sta improvvisando e per quelle meritate vacanze che ci aspettano. Ma anche per essere a mezzogiorno, ora di pranzo a destinazione. 
L'ora in cui siamo è quella in cui i bambini sono tranquilli, e andando verso il nord, il sole ce lo lasciamo alle spalle, e faremo lo stesso al ritorno: partiremo verso le cinque di pomeriggio, in modo che il sole sia sempre dietro di noi e per essere a casa intorno alla mezzanotte. 
Vacanze intelligenti e settembrine, dieci giorni appena per un poco di montagna, giusto per ossigenarci e affrontare un autunno ricco di speranze. Tanto, il mare lo abbiamo appena goduto.
Drea-ea-ea-ea-eam, dream, dream, dream... io e lei giochiamo d'intesa e sogniamo le cose passate, quelle a cui speravamo e che hanno preso una piega diversa. Lo facciamo scuotendo la testa al ritmo di questa canzone, mentre un TIR ci sorpassa e ci stringe, facendoci dimenticare quanto è stronzo.
Ci guardiamo un po' presi da quello spavento, lei sa che d'istinto la mia bocca produce un vaffanculo a te e... indirizzato all'autista di quel TIR, ed è per questo che allarga la bocca con un sospiro e m'incoraggia ancora a ripetere... drea-ea-ea-ea-eam... dream, dream, dream... drea-ea-ea-ea-eam. 
Che donna! Riesce ad ammansirmi solo con gli occhi, e io credo abbia un potere speciale.
Viaggiando ci si parla, e gettando ancora un'occhiata ai bambini, le sussurro: ti amo sai?
Lo so, mi dice. Ci siamo dati gli anni migliori dopo essere cresciuti assieme dai banchi di scuola ai primi timidi appuntamenti per strappare baci rubati. Le feste in casa degli amici, la domenica sera, ci hanno permesso di stare abbracciati, data la rigidità dei suoi genitori nel farla uscire. E quando l'accompagnavo, nel portone di casa strappavamo un'altra mezz'ora, e alla fine, te ne andavi sempre con quel rossore violaceo dei miei succhiotti sul lato di gola, dove poi, aggiustavi i capelli per non dare a vedere ai tuoi, le dico, mentre mi sorride arossendo. Ha ancora quell'aria da ragazzina, nonostante abbia quarant'anni, ed è per quell'armonia che me la godo. Ma quegli occhi così sorridenti si sbarrano di colpo: lo stronzo che guida il TIR davanti ha frenato noi siamo troppo sotto. L'angoscia... un grido e... finiamo d'impatto sotto il rimorchio dove il muso dell'auto si accartoccia, i vetri si frantumano e nonostante le cinture che ci tengono inchiodati ai sedili, finiamo sbalzati in avanti e incastrati nelle lamiere. L'impatto è terribile! 
Anche se gli air-bag sono esplosi, lei è riversa sopra quello che resta di un volante e di un cruscotto. Ha il piantone nel petto e il suo sangue gronda dallo sterno al braccio desrto finendo nell'abitacolo. La sua testa è piena di vetri e c'è sangue che cola anche da lì.
Anch'io ho un ferro nel petto, è un pezzo di lamiera del rimorchio e stranamente non sento dolore. Ho difficoltà a respirare e non posso muovermi. Vorrei gridare, ma un altro impatto dietro di noi, mi ribalta ancora in avanti stringendomi ancora di più, sino a farmi sentire qualcosa che esce dal corpo. Un'auto è entrato col suo muso nel nostro bagagliaio. 
Penso ai bambini. Nooooo...!!! E intanto, vengo scagliato fuori, dove batto la testa al guard raill e finisco in un fossato. Dio mio... Laura... i bambini...
Vorrei fare qualcosa, ma con enorme stupore, mi vedo ancora in auto, con quel pezzo di lamiera di rimorchio nel petto, spiaccicato al cruscotto, e lei, accanto, riversa e piena di sangue, col piantone nello sterno e il cranio fracassato. I bambini, morti sul colpo, schiacciati e uccisi dal frontale dell'auto penetrata nel bagagliaio, e dietro di quella, un ammasso di auto, tutte finite addosso a quelle davanti a catena. 
Non riesco a capire: sono vivo, eppure, sono lì, riverso e inerme. Cerco di fare qualcosa, liberare le cinture, ma la mano oltrepassa la materia. Ho paura e sono morto, mi dico. 
Ma se sono morto e sono un fantasma, come mai non vedo quello di mia moglie e dei miei bambini uccisi anche loro... Che sta accadendo...
Un ragazzo, venti/ venticinque anni all'incirca e in divisa militare, quella mimetica però, mi pone una mano sulla spalla. Mi chiede se sto bene.
Come fai a dirlo, se oltre vi è un ammasso di lamiere contorte gli dico... e se davanti abbiamo un inferno. E come se non basta, l'auto adesso sta prendendo fuoco! 
Vieni via mi dice... e vedo diverse persone che si stanno prodigando con gli estintori dei loro abitacoli, quelli sani, a spegnere le fiamme. Fanno quel che possono, ma... chi sei, gli chiedo. Tu riesci a vedermi?
Certo che ti vedo! Vieni via dai... ci pensano gli altri ad estrarre i corpi.
Ma... ma... non vedi che sono morto e il mio corpo è lì?
Morto non lo è mai nessuno mi risponde ancora. E poi, come può morire l'anima!
Già! Ma la mia anima è morta perdendo quel che avevo: la mia felicità, oltre che la stessa mia vita. Almeno avessi accanto quella di mia moglie e i figli.
"Tu cerchi un senso?
Ti stai chiedendo qual'è il senso di tutto questo e perchè è accaduto proprio a te? 
E' una domanda a cui ognuno deve rispondere a seconda di quello che crede personalmente e sente, o può sentire dentro, per trovare un senso o uno scopo al perchè si vive.".
C'è un tempo prestabilito amico mio, continua a dirmi, in cui sai l'inizio, ma non quando volge al termine, e nel percorso, al di la del decidere in cosa credere, il senso sta proprio in quella decisione che prendi. Non stavi credendo alle meritate vacanze? Non avevi posto le speranze in questo viaggio? Ecco cosa accade!
L'imprevisto è dietro l'angolo e non ti avvisa. Non ha pietà di nessuno e ne è comprabile. E allora si finisce di andare in dove stavi credendo.
Dovevo avere fede? Credere di più?
"Non si tratta di religione o di filosofia amico mio: gli esseri umani, quando si sentono messaggeri, portano frasi filosofiche agli altri. Citano Ghandi, madre Teresa di Calcutta e altri grandi per farsi vedere che hanno la sapienza o che hanno studiato, quando poi, non le applicano su loro stessi e si frantumano al primo disagio. Tu puoi essere religioso, ateo o agnostico... puoi credere in Dio, Allah, Buddha, Geova e in qualunque filosofia orientale, ma il tuo senso e lo scopo di tutto sta proprio in quel che credi. E se credi nel nulla, sarai nulla e finirai nel nulla. Adesso ad esempio, non c'è nessun senso del perchè sei qui. Ma, immagina un pescatore che getta la rete in mare: sa mica quali e quanti pesci prenderà? Di sicuro di varie specie e taglie. Così, oltre il blù del cielo: anche chi è ateo sa che deve morire, e dunque, una rete invisibile viene gettata per catturare ogni specie di umani, e che siano buoni o cattivi... all'inizio di una grande speranza o dentro... non ha importanza, quanto ne ha il ciclo della vita che deve continuare al di la se ci sei o no.
Adesso, ti stai chiedendo cosa farai e se esiste un oltre. Si lascia tutto amico mio, e oltre, ha la stessa incognita che avevi nel passato, quando eri proiettato nel futuro. Se ti si desse la facoltà di tornare indietro faresti quelle scelte che non hai fatto e non faresti invece quelle che hai fatto: modificheresti alcune cose, e allora si che non avrebbe un senso la tua vita. Che gusto c'è tornare indietro a rivedere un film già visto!".
Ma chi sei... e perchè hai quella divisa...
"E' per lo stesso motivo per cui tu sei vestito in quel modo. Dovevo rientrare a casa, era il mio ultimo giorno di missione, quando a Kabul c'è stato un attentato terroristico e mi sono trovato catapultato fuori dal corpo. Ma io ero preparato sai? Sapevo di stare in una missione pericolosa. Ha un senso questo... quando stavo aiutando la povera gente a pompare acqua dai pozzi per dare loro l'essenziale della vita?".
Allora siamo morti?
"E chi può dirlo: respiri no? Dico che siamo passati e basta: è questa la realtà!".
Guarda... stanno arrivando i pompieri per estrarre i corpi. Ci porteranno all'obitorio, però sono triste a non avere la mia famiglia accanto.
"Forse perchè loro sono ancora vivi. Non ci avevi pensato?".
No, ti giuro no. Ma allora... lei si dispererà. Dio mio, i bambini come cresceranno senza di me, del loro padre...
"Continui ancora a preoccuparti? Dimmi una cosa: quante volte ti sei preoccupato..."...
Sempre amico mio... e tu? Non pensi alla tua famiglia?
"Certo che ci penso: ma loro adesso mi ricordano dal mio lato buono e forse si avvicineranno alla verità. Dal canto mio, sono stato uno qualunque con i suoi difetti e peccati, e per dirla breve, non ero un santo. Ora, non so se c'è un Paradiso, un inferno o una via di mezzo, ma so che sono in pace e le mie preoccupazioni terrene sono scomparse!
Continuerò a stupirmi e a meravigliarmi di ogni attimo che vivrò in questa dimensione.".
Ma non hai per nulla considerazione della vita?
"Sì che ne ho. Penso che la vita sia un dono che non dev'essere sprecato, ma va vissuto giorno per giorno con le sue gioie e i suoi dolori cercando di viverla onestamente e il più possibile per trarne insegnamento da ogni esperienza e quindi maturare come persona senza dimenticare che la vita stessa è solo un passaggio. Una frase che mi piace dice: bisogna vivere nel mondo ma non essere mai del mondo, che vuol dire appunto, vivere la vita come un passaggio.".
Condivido le tue parole, vedo che sei saggio per essere un ragazzo. Come se tu avessi vissuto cent'anni. Ma non dovevo fare progetti? Parlo per i miei figli, un futuro per loro, mica si mettono al mondo e si lasciano così...
"Amico mio, le cose materiali del mondo rendono solo schiavi del mondo stesso e muoiono con noi quando viene il nostro momento. Quindi, qual'è il senso di cercare il potere... la fama, la gloria, i soldi.. sapendo che un giorno finirà tutto all'improvviso. Nessuno può aggiungere un giorno oltre il suo tempo, e se stai pensando ad un lascito per i tuoi figli, beh, loro si danneranno per competere con il mondo".
Cosa ne sai tu... sei sposato? Hai avuto dei figli?
"Una volta passato amico mio, sei nella verità e non puoi mentire. Essa è sempre stata dentro di te e certamente non l'hai cercata, ma soffocata con altri interessi. Così, appena raggiungevi un obiettivo, non ti basatava e volevi raggiungerne un altro. Errori ne ho fatti anch'io, e ora che le cose del mondo le ho lasciato al mondo, in me è rimasta solo la verità. Per questo, io te lo sto dicendo!".
Ma a che serve conoscere la verità quando non si fa più parte del mondo: sarebbe utile invece a correggere da vivo.
"La verità non la vuole nessuno perchè è scomoda e fa male. E' pietra d'inciampo. Solo quando emerge un fatto triste ti accorgi quanto sei vulnerabile. E puoi prendertela con il mondo, con il tuo dio, ma sei inerme, perchè quella verità è lì davanti a te e ti fa paura. 
La tua forza, quel che sei... quella corazza che ti sei costruito, si frantuma di colpo.".
E' questa la verità? Essere passati e aver lasciato le persone care?
"La verità è che ogni esperienza, ogni gioia, ogni vittoria, ogni sofferenza, ogni sconfitta che ognuno di noi affronta e vive nell'arco della sua vita, è fatta per mettere alla prova quale sia davvero il nostro concetto di fede. Sopratutto per il libero arbitrio in cui crediamo. Anche nel nulla, per l'ultima grande scelta da compiere, e cioè, in cosa credere. Vorrei aggiungere, che le cose che hanno e che danno veramente un valore sono proprio quelle cose che non hanno una forma fisica e che non si possono vedere con gli occhi e ne toccare con mano, ma che sappiamo che esistono, che possono salvarci o ucciderci dentro. Valori e sentimenti come l'amore, la libertà, l'amicizia, la condivisione, il perdono, il sacrificio... sono sentimenti reali e veri, più delle illusioni e le falsità delle promesse del mondo. Perchè le cose che abbiamo vissuto dentro di noi, sono vissute in passato, nel presente, e si succederanno nel futuro.".
Forse hai ragione amico mio, e... la verità la stai trasmettendo in me adesso. Ma se avessi la possibilità...
Drea-ea-ea-ea-eam, dream, dream, dream... 
Ancora quella musica! E' quella che stavo ascoltando prima dell'impatto. La senti pure tu?
"Sì, e so cosa stai pensando, che non ero ancora nato e non ero presente nel tuo tempo. Ma so perfettamente cosa dicono le parole. Uno dei vantaggi dell'essere ormai passato è che conosci ormai tutte le lingue, poichè il pensiero stesso è un linguaggio universale. 
Esse dicono... quando ti voglio tra le mie braccia...
Quando voglio che tu e tutto il tuo fascino sia dentro di me... 
Ogni volta che lo desidero, tutto quello che devo fare è sognarti...
Sognarti..."...
Drea-ea-ea-ea-eam, dream, dream, dream... 
Drea-ea-ea-ea-eam, dream, dream, dream. 
When I want you in my arms... 
Dream, dream dream... when i want you... e di colpo... risento la sua voce di mia moglie che canta. Sto bene, mi trovo in auto. Stiamo viaggiando!
Lei mi sorride sempre cantando, e con un cenno del capo, mi augura un buon risveglio. 
Credo d'essermi appisolato al finestrino nel viaggio.
Già, propio così! Quella riunione di condominio mi ha fatto andare a letto tardi, e proprio la sera prima della partenza doveva organizzarla quello stronzo di amministratore!
Tre ore e mezza ore di sonno appena e la sveglia ci ha ricordati che dovevamo partire.
Volgo lo sguardo dietro... i bambini continuano beatamente a dormire e mi metto l'animo in pace tirando un sospiro di sollievo. Continuo a guardare lei e a cantare insieme a lei... 
Drea-ea-ea-ea-eam, dream, dream, dream... 
Drea-ea-ea-ea-eam, dream, dream, dream... mentre nel paesaggio che mi scorre dal mio lato immerso nel verde, una sagoma di un militare mi sta salutando.
Ciao amico mio... gli dico col pensiero. Poi, continuo a sorridere a mia moglie e a cantare ancora insieme a lei... Drea-ea-ea-ea-eam, dream, dream, dream... 
Drea-ea-ea-ea-eam, dream, dream, dream. 

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