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martedì 22 settembre 2015

Una serata diversa


Fu lei a mostrare
una voglia d'infinite tenerezze,
per avere la mano di lui
a viaggiare sui promontori lucenti
di una coscia appena unta di leggero tremore
che si confondeva con l'odore di muschio,
fresco di doccia,
con quello del vestito 
in cui la passione sfiorava il colore
e un movimento sensuale
sul ventre di lui, a l'altezza di un fuoco
che stava per accendersi.
Erano entrambi pronti 
per una serata diversa e impegnativa...
lei sfoggiava un bracciale vistoso
di perle brillanti,
e delle scarpe firmate con stoffa di pelle
che cingeva la gamba a l'altezza del piede,
come un abbraccio
a cogliere leggera follia
di un qualcosa che precede
la caduta in un letto per un sesso selvaggio.
Lui comprese la voglia e accese la sua,
spogliandola prima di sguardi
e di un desiderio ingordo,
e poi, risalendo con quella mano
sulla chioma fresca de l'altipiano,
muovendosi libera, perché sotto il vestito
lei non indossava niente.
E cambiarono le sorti di una sera,
in cui dopo aver fatto l'amore,
concedendosi tutto in ogni centimetro di pelle,
si confusero ne l'oblio dei colori,
presentandosi freschi
agli occhi indiscreti di tutti
sotto la luce calda della luna e delle stelle.

Andrea Iaia

lunedì 7 settembre 2015

Angosce e profumi


Angosce e profumi
di questo anticipo di transito autunnale
che sta per arrivare,
con le sue incognite e desideri celati
come i giorni che sanno
di pioggia e vento
per spogliare anime in erba 
che aspettano il meglio.
Il tempo assomiglia a una madre
che sa del suo frutto di gestazione...
e il soave argento che trafila da fronde,
ad una mano che accarezza il ventre...
mente tu sei lì, sulle sponde di un fiume
a guardare il remoto che passa
e a riordinare le cose
dentro l'attesa.
Fa ancora caldo.
Quel caldo che sa di umido di giorno
e di fresco di sera...
come quella sera, ne l'inaspettato ritorno a casa,
in cui da una finestra illuminata
hai visto tua madre seduta al desco
che s'accarezzava il ventre...
e hai saputo di tua sorella che doveva arrivare
e che non è mai arrivata.
Angosce e profumi di una stagione che va
e di un'altra che arriva,
e chissà se c'è chi raccoglierà le foglie,
quelle che si staccheranno al soffio leggero di vento,
o quelle per terra, bagnate da una pioggia battente.

Andrea Iaia

domenica 6 settembre 2015

Respira!


 

Respira!
Perché questo moto ondoso
non viene dal mare
ma dal di dentro di noi
e odori e profumi selvaggi si condensano
nella spuma più bianca che mai...
che non sbatte sulla nuda roccia,
ma quasi acarezza questo incontro proibito,
come a farne un ritaglio
di una fuga concessa per stare qui e sognare.
Respira!
Perché non scegliamo a nostro piacere,
ma è la vita che sceglie chi vuole
e gli presenta il meglio.
E non farne una colpa:
certe cose passano una sola volta
e bisogna affrettarsi per coglierne il sapore,
altrimenti si perde la pace interiore,
quella che cerchiamo altrove
ma non nell'essenziale che bussa alla porta del cuore.
Si può avere il meglio e non sempre ci basta,
e accade che quando scivoli leggera
sulle onde dell'appagamento,
che un incontro fatale sconvolge i sentimenti
e li mischia con un nuovo ardore
di far fiorire la primavera. 
E può essere un fatto di rivalutazione
o la noia banale di un illusione,
ma comunque fiorisce e respiri quei nuovi odori,
e vuoi librarti leggera, accarezzando quel sogno,
magari in una fuga, per assaporare il piacere proibito
di stare con la parte migliore
 che condivide il tuo cuore.

Andrea Iaia