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martedì 15 marzo 2016

Il piacere dell'infinito


Ascolterò quel respiro che fiorisce sulle labbra
mentre il silenzio fa pace con il mio io
nel lento sciabordio di onde 
che accarezzano la pelle
e apre l'anima alla poesia
per dimenticare quel profondo vuoto
in cui cadono le speranze 
come frammenti luccicanti dentro il mare,
in modo da sentire sussurri di parole
da quel cielo che mi osserva e scommette su di me
o per vedere come me la cavo 
senza quelle sensazioni 
in cui sprofonda la mia malinconia,
e che a pensarci, ci sto bene dentro
perché vivo il ricordo a modo mio
 di cose e fotogrammi, scene e palcoscenici
di passato desiderio 
in cui al profumo io mi arrendo e piango.
E avrò la notte per pensarci,
se stare dentro o fuori in quel sottile limbo
in cui l'orizzonte è sogno di stare in un altro mondo
a sfiorare pelle del mio ingrato desiderio
di far pace anche con chi è passato
ed è rimasto dentro il cuore...
immaginando di essere toccato
dalle sue dita affusolate e ben curate,
come a dirmi... l'essenza è quel che conta  
nel grande imbroglio della vita,
e ci sono io, eccitata ad aspettarti
dentro il piacere di questo grande infinito
che osserva e prende proprio le lacrime
per farne grani di un rosario di preghiera
in cui l'amore è un distillato
che proviene proprio dal cuore
e fa muovere universi, sino a farli trascinare
in dove imprime il desiderio.

Andrea Iaia

giovedì 10 marzo 2016

Nasceranno fiori sulle nuvole


Un bacio sulla fronte 
per darti un poco di sollievo...
perché quel dolore che ti rode dentro 
ha sempre ricadute quando beve in quel ricordo
che traspare tra terra e cielo.
Ascolto il fremito di ali che non volano
e pongo le mie mani fra i capelli
per accarezzare il tuo silenzio
e quelle lacrime che sanno
di un grido disperato...
suono che non sazia, 
ma adagiato sulla pelle ad aspettare
un nuovo inizio..
Nasceranno fiori sulle nuvole
e cadranno profumate sulla testa, 
scosse appena da un leggero vento, 
per dirti... nulla è perso 
in questo mondo.
Ci aspetta il meglio oltre questa vita
e la gran voglia di rivedere
quello che di passaggio abbiam toccato.

Andrea Iaia


martedì 1 marzo 2016

In questo illogico presente...

elsadreams: da elsadreams Ajie Alrasyid.

Stare qui, in questo illogico presente
è come stare al buio senza accendere la luce
e mi chiedo se posso andare avanti 
senza più sentire il tuo respiro
mentre scorre il film della tua vita
dentro la mia mente
in cui ne osservo i particolari
quelli che non ho saputo andare incontro,
forse preso dalla troppa voglia di fare il padre.
Sono questi sentimenti che mi fan sentire in colpa,
e mi dicono gli amici che io mi ci aggrappo
per vedermi in uno specchio
e confrontarmi con l'inutile vagabondo
che preferisce camminare nella sua solitudine.
Vagabondo è chi non si confronta
con un padre che ha perso un figlio...
non conosce quel dolore
e sa solo giudicare...
e lo so io quanto mi hai trasformato, 
tanto da abbagliarmi in quella luce,
io che non ti ho detto mai quanto sono stato cosi felice
nel sapere che venivi al mondo.
Abbracciavo spesso quel ventre che ti gestiva
per percepirne odori e suoni...
anche un calcio od un bisbiglio
per ricevere composizioni di emozioni.
E giuro che sei stata brava per davvero,
a far l'attrice di quel film 
in cui solo adesso ne intravedo i particolari
del tuo stare male in questo mondo,
io che non ho saputo venirti incontro.
Stai dormendo e avrei voglia di svegliarti
e dirti a voce quello che non ti ho detto,
ma potrei farti poi del male
perché hai scelto la tua pace
in cambio della vita.
Così, in questo illogico presente
 vago da sperduto
combattendo quei dolori che fanno cicatrici
nel profondo di me stesso
e vorrei sapere solo se stai bene ora,
perché un padre vuol vedere i figli
sorridere e felici
anche se ti tolgono un pezzo di quel cuore
che ha dato battiti più forte
nel sapere che venivi al mondo.

Andrea Iaia