BENVENUTO/A

IN QUESTO BLOG, VENGONO ASSOCIATE IMMAGINI LIBERE DAI THUMBLR ALLA POESIA DE L'ANIMA E PUOI CONDIVIDERLE, BASTA FARNE ESPLICITA RICHIESTA ALL'AUTORE, CIOE' ME. LE OPERE SONO PROTETTE DA COPYRIGHT SIAE CHE NE TUTELA POSSIBILI VIOLAZIONI E LE PUBBLICAZIONI SONO RISERVATE AGLI USI DI CUI SOLO L'AUTORE PUO' CONCEDERE. LE IMMAGINI INVECE, QUAL'ORA SIANO DI PROPRIETA' COMPROVATE, BASTA FARMENE RICHIESTA E PROVVEDERO' A RIMUOVERLE. SE VUOI ISCRIVERTI, UNIRTI E COMMENTARE IN QUESTO BLOG, CLICCA SUL BANNER SOPRA E LASCIAMI LA TUA EMAIL IN MODO CHE POSSO AGGIUNGERTI FRA GLI APPASSIONATI DI LETTERATURA. A TUTTI COMUNQUE, ANCHE CHI E' SOLO DI PASSAGGIO, AUGURO UNA BUONA SOSTA IN QUEST'OASI DI POESIA E EMOZIONI.

lunedì 23 marzo 2015

C'è una musica sconosciuta...


 C'è una musica sconosciuta
che nessuno è in grado di capire
se non un'anima molto aperta
al suono del divino
che sa ascoltare, interpretare
l'attimo fuggente di qualcosa eccezionale.
Persino un burattino, 
o un  frammento di solitario legno
rimane immobile nel tempo
e decifra quel che non si sente,
o una persona ridotto allo stato vegetale
e di apparenza assente,
ascolta quel linguaggio muto
che non fa parte di questo mondo 
e a suo modo sogna.
E' il suono degli angeli che si incarnano
per parlarci nello spirito 
e dirci cose assai profonde...
melodia che si diffonde
come risposta alle domande.
Un bambino suona il piffero per strada 
senza aver studiato musica
e magari stona perché non applica 
note ad una metrica, ma quelle onde
in cui uno chiude gli occhi e comprende
che un cuore che palpita non segue 
quelle regole speciali
ed è scalza, povera come lui 
in un vicolo sconosciuto.
Non sarà un'artista o non diventerà maestro
ma c'è una musica sconosciuta 
che solo gli innocenti
riescono a sentire quel suono di armonia
che sa molto emozionare.
Un gatto ascolta e... chissà cosa interpreta...
forse un'altra vita in modo umano
o contempla com'è felice abitare in quella pelle,
che poi, anche lui è un progetto del divino
e persino un santo che sembrava strano
gli parlava con quel linguaggio pellegrino.
Fratello sole e sorella luna...
sui gradini si consuma un atto di digiuno
ma che apre un sipario ad una scena in cui ciascuno
deve saziarsi a ritrovare poi se stesso,
e c'è una musica che suona e che ti chiede
se sei in grado di capire...
o magari sei corso troppo avanti e cresciuto in fretta
per dimenticarti di quel tempo
in cui anche tu, da bambino nessuno ti capiva.

Andrea Iaia

sabato 21 marzo 2015

Primavera

shadowsecret: Incontriamoci al tramonto, aprire la finestra, e attendere per me ... io ci sarò presto.

Primavera di lampi
che s'introducono nel cuore
in determinati tempi
per quel sacro passaggio d'attesa
in cui fiorisce la libertà,
e ricominciare a dipingere
in quei profumi di sogni lasciati sospesi.
L'incanto è tornato con nuovi colori
e si mescola con lo stupore
di rivedere l'intimo ormai compromesso
in lascivi pensieri di non perdono
 e di polvere contro quando tutto non gira
nel proprio verso.
Si sa che a volte, quando il vento è contrario,
che fa ricadere la polvere addosso
e non su chi non ti comprende...
ed è primavera di semi
appena bagnati di fresca rugiada
che si affacciano dalla finestra degli occhi
per scorrere sulla pelle addolcita.
Ti sei innamorata e non sai che l'amore
è una trappola tra l'estasi e la disperazione
di catturare le calde emozioni
attraverso il linguaggio dei sensi,
e il nuovo odore d'incenso
 ti accarezza la pelle come la brezza,
scorre sui seni e scivola dolce sul corpo...
per risalire a baciarti le labbra dal sapore di pesco.
La primavera è tornata con nuove intenzioni
per fare all'amore con te
che cerchi quel tempo inviolato
in cui il perdono accetta un compromesso,
 e ci sono giorni in cui il respiro
può sembrare una dolorosa fitta nel cuore,
e giorni in cui ti toglie proprio il fiato
 quando hai voglia di amare e vuoi rifiorire
e approfitti di quel vento che ti trascina addosso
a lui che aspetta.

Andrea Iaia

venerdì 20 marzo 2015

Tra un bacio e...


Tra un bacio e un lieve sospiro
ci sono quelle promesse,
come viaggi in attesa per un posto felice
e un treno che deve arrivare
per chissà dove...
comuni luoghi dove si possa dire
d'amarti ancora.
Ci sono carezze!
Il bisogno di toccare un corpo
per mandare giù sorsi di bagnate lusinghe
come acqua a dissetare la voglia,
e quel dolce frainteso
che inciampa sempre nell'idea
che tutto sia sotto controllo.
E a volte, si deve indietreggiare
per paura di fare del male,
perché se non c'è empatia,
scivolare la mano sotto i vestiti
può essere letto
 come un modo indegno di non capirsi.
Vorrei fermare il tempo
in quel guardarti negli occhi,
per capire se anche tu
vuoi perderti con me in modo sciocco
o cancellare ogni sequenza 
di quello che potrebbe accadere...
perché per amarsi e finire in un letto
bisogna essere in due
e ci sono attimi in cui l'emozione
raccoglie persino i residui 
di ciò che rimane nelle lenzuola...
e attimi in cui tra un bacio e un lieve sospiro
quelle promesse, come viaggi in attesa per un posto felice
e un treno che deve arrivare
per chissà dove...
potrebbe non arrivare mai.
Ama ora chi t'infiamma il cuore
e lascia che le ombre vaghino da sole
in quel precipizio dei sentimenti,
perché se non lo fai o ti trattieni 
non puoi dire di aver fino in fondo vissuto
e di aver visto e toccato mondi assai sconosciuti.

Andrea Iaia

giovedì 19 marzo 2015

Sta fermo e guardami!


Sta fermo e guardami!
Ti è consentito immaginare,
violare la mia intimità solo
nel connubio della mente,
perché amo quel tuo vagare perso
in quei sensi che bruciano di prendermi
e posso farti mio quando voglio.
Sta fermo e immagina di togliermi le calze,
scostarmi appena le bianche cosce
e annusare l'aspro frutto
oltre la stoffa del mio intimo...
perché mi piace vederti fremere
e portarti al massimo,
dove poi sarò io a chiederti di prendermi
e di mangiarmi lentamente con la bocca.
Sarò perversa, cinica e maledettamente perfida,
ma in amore voglio il massimo,
l'esplosione della voglia
in cui la rabbia diventa femmina
e concede tutto...
ma per ora, gioca pure con il mio corpo
usando le tue dita.
Sarà piacevole l'inizio
di una identità che vuol essere violata.

Andrea Iaia

C'è sempre un dopo...


C'è sempre un dopo dal sottile brivido
in cui l'immagine diventa un bel respiro
che ha cavalcato onde di una fuga.
Si chiama “estasi” di ciò che si è bevuto
nell'inconscio, dove i sensi
sono stati prigionieri della voglia...
ed è in quel dopo che una donna
si domanda perché l'ha fatto.
Ora te ne vai,
ma prima sei caduta in quel fraseggio...
linguaggio oscuro di quei segni che assaggiano
e pregustano la divina sorte
di essere in un letto
a condividere il piacere...
attimi in cui qualcosa che appartiene al grande buio
gioca con i sentimenti cercando il punto
dove ti sei perduta.
Te ne vai serbando dentro
il tuo vagare in quel sogno,
pensando a come sei matura ora
che rimarchi quei contorni
che non potrai cancellare...
e quel dopo sarà ricerca,
immagine riflessa in cui qualunque donna,
impiegata o casalinga,
legata o disimpegnata,
sarà rivalutata e messa in gioco dai ricordi.
Resisterà o varcherà ancora quel confine
fatto di silenzi, sguardi accesi come in un romanzo
a vivere la favola della vita...
dipenderà da come sarà donna per chi le vive accanto,
e pensando a quegli attimi
or racchiusi in uno scrigno
che si chiama “anima”,
potrà decidere se riaprirlo
per volare ancora quando vuole.

Andrea Iaia

Nella stanza...

giovane-lesbiche-porn: Altri video e foto qui

Hai aperto la finestra e fatto entrare il sole
nella stanza che ti ha visto far l'amore
tra pareti nude che hanno poi assorbito
frasi quasi appese
al filo delle labbra, sopra le sue, prese a morsi
in quel silenzio, dove son cadute ombre e le difese.
Hai cambiato le lenzuola
che hanno visto corpi avvolti
e gambe assai intrecciate,
soave incontro di voglie indefinite,
origami di spasmi
come dentro un sogno a vivere la notte
e ad aspettare il fuoco della luce fioca delle stelle.

E mentre sei indecisa se vestirti, scosti quella tenda
dove oltre, la luce beve dal tuo corpo
odori forti e sensazioni che scorrono nelle vene
come dolci beatitudini difficili da dimenticare,
in quell'adolescenziale impero
che non finisci mai di scoprire.
Sarai ancora sulle ali dell'attesa,
come acqua che scorre sull'argilla
ad accarezzare musica sulla bianca pelle
simulando le sue mani sopra le tue dune
e a rivisitare il tempo, come da fanciulla,
spiavi per scoprire il lato oscuro della luna,
mentre dita scrupolose scivolano nella bruna
a cercar residuo di piacere.

Nella stanza che ti ha visto far l'amore
ci son segreti, forse troppi,
e un'alba silenziosa, venuta troppo presto,
o in maniera ingiusta
a decretare la fine della fame.
Sarai ancora femmina da saziare
in quella che si dice, spirale dell'oblio
mentre abbassi le tue ciglia e sogni
di varcare ancora quella soglia
con quell'uomo andato via,
pensando a dove sei trascesa
e a dove sei esplosa per conoscere
l'infinita e amabile poesia,
quella che fin'ora ti han nascosto.

Andrea Iaia


mercoledì 11 marzo 2015

La paura...


C'è una paura più grande di tutte le paure
e viaggia con me nell'ignoto,
ed è la paura di me stesso
che mi segue come un'ombra,
prova le stesse mie emozioni
e le manipola a volte, fino a farmi male.
Io non sono contrario a lei
che mi fa ridere e a volte piangere,
che mi costringe a dire e fare cose che non voglio,
anche a trovare quella forza d'ammazzarmi...
ma la bacio lentamente
perché so che mi somiglia
e che può prendermi il mio tempo,
farmi fare lo zimbello e poi mettermi da parte,
come esaltarmi e ubriacarmi di nostalgie
ed infinite poesie che puntualmente scrivo...
ed è qui, che cresce quella sensazione
di essere un burattino al gioco vilipeso
di lei che se la ride
mentre piango dentro e sudo...
e potrei essere uomo o donna
non farebbe differenza,
alla paura piace carne cruda da mangiare
quando avverte la tua assenza
in quel mondo dove più non ti trovi.
Per questo, prego di morire,
per liberarmi di lei che mi vuol manipolare
e poi gettarmi nel baratro della disperazione...
per la paura d'impazzire o forse di stupire.

Andrea Iaia

lunedì 9 marzo 2015

Confidenze


Non amo spogliarti,
perché se lo facessi 
non resterei ad ammirarti
e non sarei lo stesso,
ma solo qualcuno che vuole il tuo corpo.
Il desiderio può celare finta passione,
quella esteriore, in cui ognuno
vuole perdersi nelle braccia dell'altro
e andare via alla fine,
come un ladro e una certa malinconia
per non aver osato di più.
Rimango di passaggio,
nella fiamma spettrale dell'anima
a chiedermi perché vuoi dividere una notte con me,
e c'è un tempo in cui si lasciano cadere i vestiti
in quel silenzio glaciale dove non servono parole
dopo aver chiuso la porta,
ed un tempo dove il gioco dei sensi
vuole infiammare l'altro
per averne la bocca sulla sua a dividersi la lingua.
Confidenze di un uomo che forse non sa amare
o forse, chiede troppo,
ma mi lusinga ammirare il corpo di donna
e la sua malizia celata,
perché la donna ha un profumo intenso
che ti devi inebriare prima di farci all'amore.

Andrea Iaia

mercoledì 4 marzo 2015

Lenzuola che sanno di noi




Abbiamo fatto all'amore
e poi, lo abbiamo rifatto ancora
in quella pioggia di meteore
che solo i nostri occhi potevano vedere...
e ci siamo addormentati abbracciati,
sfiniti di quella passione lasciata in sospeso
per il risveglio alla luce
in cui avremo ancora la pelle addosso
a raccontarci di noi.
Queste lenzuola sanno di noi,
intrisi di pioggia di umori esplosi,
di bocche affamate e mai saziate nell'intreccio di gambe,
ed hanno saputo riflettere quello che non abbiamo mai avuto
noi che siamo stati entrambi racchiusi
in vite diverse, e che per la mera onestà di non tradire
siamo stati lontani a morire di quello che avevamo perso.
Poi ad un tratto, in quell'occasione, forse l'unica che abbiamo avuto,
in cui il caso o qualcosa ha deciso un incontro,
mi hai detto, seduta e composta 
a quel tavolo di un bar del centro: 
"Ho labbra di fuoco e l'anima in fiamme,
non ce la faccio a resistere e son venuta a cercarti.
Se hai paura del fuoco io me ne andrò a bruciare da sola,
ma se vuoi perderti con me, in quest'unica volta,
io ci sarò ad alimentare la fiamma.".
Ed abbiamo cercato una camera di quelle ad ore 
e siamo stati attenti nello spogliarci per non offenderci
e abbiamo fatto cadere il nostro passato
in quelle paure, ed anche in quelle piccole smagliature
che ci hanno impedito d'essere assieme.
Queste lenzuola sanno di noi
e ti scoprono appena in quel dolce dormire...
nuda e scompigliata nel letto
stai sognando ancora di come ci siamo smarriti
 intrisi di sesso e anche in giochi perversi
in cui siamo dati persino ciò che non si dice.
Ma in fondo, ti vedo felice
ora che ti sei liberata di quella voglia che t'imprigionava
e stai mugolando nel sonno.
Vuoi ancora essere presa in quel modo
in cui ti ho vista entusiasta di darmi ogni centimetro di pelle.
Penso che ti terrò ancora tra le mie braccia
a dimenticarci del tempo e di tutto quello che ci divide
e non so se ci rivedremo,
 ma è bello pensare che ti ho ritrovata
e che queste lenzuola che sanno troppo di noi
sapranno restare in silenzio in questo nostro segreto.

Andrea Iaia

martedì 3 marzo 2015

L'amore è così illogico...


Io ti sento mentre scendi a rivoltarmi l'anima...
più leggera di una piuma
e fragile come una lacrima
che accarezza l'intimo
in quel frammezzo di un vedersi al sole
senza la paura d'incrociare
chi ci conosce bene.
Ti sento come un grande temporale
che sta per avvenire,
silenzioso di quell'attimo che precede
l'umido sul corpo
e fa sciogliere fragranza di profumi
dove mi perdo e mi confondo
in quei tuoi occhi troppo grandi
che sanno dire tutto.
Quel che provo non si può capire
ma è come un libro aperto
in cui si leggono le emozioni di chi le scrive,
ed è così illogico da farmi entrare e uscire quando vuole
in quel sensuale attimo in cui
le regole non valgono
e fa di tutto, perché così vuole la coscienza,
come esplodere senza più nascondersi.
E' come il sangue che circola nelle vene.
Ti può far bene ma anche male
in quella zona d'ombra in cui sei preso...
e vorresti far di tutto
per entrare nel sublime senso del pensiero
di sognare ad occhi aperti
benché gli altri, dicano quel che vogliono..
Ti sento senza inganni
perché tutto è dannatamente vero
e siamo liberi da qualche parte d'inseguirci,
prenderci e spogliarci, amarci sopra un letto,
perché in fondo esaudire quella voglia
seppure di nascosto dalle nostre vite
è un germoglio sopra le ferite.
Si può stare con qualcuno ed anche bene
ma non è amore se c'è solo quel tepore
di darsi tutto per scontato.
L'amore è come un vento che scardina le porte,
ed è così illogico da farti anche cambiare,
ti danna l'anima e ti fa fuggire con un'altra
ad unirti con il corpo
perché ti fa esplodere di nuovo il cuore.
E' così illogico e razionale
che somiglia ad un rifugio embrionale
dove puoi decidere cosa farne della vita.

Andrea Iaia

domenica 1 marzo 2015

Questa sera è diverso

lui: perdersi, spegnere, essere chi sei veramente

Vieni a sederti al mio fianco
perché stasera ho voglia di stare fuori dal mondo
con te e in quel vento che spira coraggio
di andare dove vuole.
So che volevi questo momento,
per cui restiamo in silenzio.
Gli occhi non mentono mai
quando sono confusi negli altri
e sanno parlare meglio
di ciò che vorremmo dire.
L'alba è lontana e questa sera non torno
al solito giro dell'uomo normale
che ruota intorno alle solite cose,
ma voglio una notte da perdermi
nella voglia di te che di me sai come prendermi
per farmi calmare ed anche volare.

Io ti conosco da una vita
e per un sottile gioco perverso 
siamo finiti in due storie diverse
e non ci siamo mai arrampicati
a vedere come fosse la nostra,
forse perché la coscienza ha sempre paura di fare del male
all'amica migliore.
E siamo rimasti a sognare
mentre la vita scandiva
i suoi temporali e le occasioni abissali
in cui abbiamo capito
che non era la nostra quella fortuna
che stava passando.
Ma questa sera io l'abbandono e sarò immorale, 
e nel letto di questo motel sull'autostrada
voglio sentire la tua fresca rugiada
bagnare il mio corpo.

Perciò, spegni la luce e fatti ammirare.
Ci sono attimi da vivere in piedi,
seduti o distesi in un letto
senza sprecare parole...
assaggiando lembi di pelle a piccoli morsi
o bere umori cosparsi di lingua e di bocca
che solo la notte può stendere sopra il palato.
E non siamo ne vinti e ne persi,
ma solo anime che vogliono unirsi
in quel fuoco o quel poco di tempo
di cui abbiamo bisogno.
L'alba è lontana e questa sera non torno
al solito giro dell'uomo normale
che ruota intorno alle solite cose...
siamo entrambi malati di quella passione
cui non vorremmo dividerci ancora.
E cosa diremo a quella parte di mondo che in fondo ci aspetta
  lo lasciamo al domani.
 Abbiamo una notte da perderci
nella voglia di noi che sappiamo prenderci
per farci calmare e anche volare.

Andrea Iaia