Apro solchi
nel sottile inverno del mio destino
per andare oltre le briciole degli attimi
dove sospesi nel candore
sale forte il tuo odore.
E assaggio parti delicate
di pelle tua profumata
negli istanti in cui la bocca
mi chiede di morire sulla tua.
Tra gli occhi socchiusi,
piccoli morsi sui frutti acerbi rinchiusi
hanno il sapore di una debole scusa,
e tra le mie braccia
consumi quel fuoco che brucia
e ti perdi nei sensi smarriti
dove anch'io sono perduto.
Viaggiamo su cristalli di umori
mentre la lingua s'insinua
come serpe dentro l'ardore...
e siamo un po' sognatori
nei sospiri degli attimi
della carne che cerca
l'intima parte dell'altra.
Andrea Iaia
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