Ti chiamo...
e tu non m'ascolti.
Eppure, non ho avuto timore
di essere dentro quella speranza
che abbraccia il suo sogno
di vederti magari
un solo istante.
Ti ho perso quel giorno,
quando il profumo d'incontro
è stato come un appuntamento
col tempo indiscreto
che ha sfogliato di noi
la parte sbagliata.
Eppure ho bevuto
la parte più dolce,
quella salata degli occhi
confusi col caldo sapore della tua bocca...
e mi bagno...
per continuare a sognare
il mio uomo vestito d'orgoglio
gettare la spugna.
Ti chiamo e...
voglio perdermi ancora nelle tue braccia...
mentre di te assaporo la goccia
che irrora la pelle
al brindisi di un viaggio
forse ribelle.
Andrea Iaia
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