E' così che t'immagino nelle mie trasparenze...
fuoco ribelle che accendi la notte...
musa che ispiri il vento sul corpo...
l'odore di pelle
mentre la bocca assaggia la carne
e il brivido delle tue mani
è sopra alle mie spalle.
Femmina dalle maree...
improvvise di onde sulfuree...
che riesce a inondarmi e a ubriacare la mente,
e sconvolgere in modo un po' disadorno
il tempo nella leggenda.
Seppur voglio darti un nome,
quello migliore sarebbe il mio stesso
perché guardo il mondo un po' capovolto
nella somma del bene e del male
ambiguità forse brutale.
Ma ti sogno mentre accarezzi
la parte integrale di me allo specchio...
illegale furto forse sleale
nell'unione dei sessi.
Femmina estrosa e fatale
che ingoi la notte
mentre il freddo del mio temporale
si scalda in gesti brevi e sensuali.
T'immagino in questa sequenza,
mentre il fuoco che avvampa e mi arde
mi consuma nella coscienza.
Andrea Iaia
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