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venerdì 14 settembre 2012

Ho visto l'Uomo


Ho visto l'Uomo sorridermi accanto
e non aveva il corpo del crocifisso
e nemmeno una corona di spine
sopra la testa,
ma rametti di *pioppo
sulla via contadina
da mettere su una lapide bianca...
tra le mani tremanti
come il corpo di una colomba
prigioniera di palmi rinchiusi.
Mi ha dato del pane,
e io l'ho spezzato come lui mi ha insegnato,
e del verbo difficile da imparare
mi è rimasto l'abbraccio
e le sue poche parole.
Quì c'è mio padre
sepolto come uno straccio,
il vino migliore diviso con un poveraccio
venuto dal nulla.
C'è un bambino che piange dentro a una culla
o forse te stesso, la carne che strappi
e che a volte vacilla...
e una Maddalena sempre alle spalle
che ti abbraccia ed asciuga le piaghe con i capelli.
Ho visto l'Uomo nell'acqua 
nel riflesso del sole tra fango e l'argilla...
e la croce sul monte, spogliata dal sangue
di un giovedì santo.
Ma era il vicino della porta accanto
che bussava e chiedeva un libero ascolto...
una spalla per il suo pianto.
Gli ho dato rametti di pioppo
 e un bicchiere di vino
da bere non troppo
la notte del sabato santo...
e forse gli ho detto...
cerca anche tu il Cristo Risorto.

Andrea Iaia

* Nota sul Pioppo

Secondo l’antica spiritualità celtica la morte non implicava la fine dello spirito, o una sua sopravvivenza in oscure e inferiori forme, ma la vita oltre la morte dell’Anima, come entità pura, e la continuazione della sua esistenza sotto la stessa o altre manifestazioni viventi.
Diverse piante richiamavano questa concezione spirituale e una di queste era il pioppo, albero che guidava il rito del transito, del viaggio nell’altromondo e del conseguente ritorno nel mondo originario.
Esso era considerato il tramite, l’accompagnatore, ciò che conduceva nel percorso oscuro e sconosciuto, dall’inizio alla fine.
Questa sua connessione particolare con l’altromondo era anche suggerita dal continuo tremore delle sue foglie, che secondo le antiche leggende era considerata la danza in risposta ai segreti del Sidhe trasportati dai venti sottili.
Per questo il pioppo era considerato un albero oracolare, il messaggero del Divino.
Inoltre, il pioppo è una delle mille voci della Grande Madre e la sua eterna danza incantata ci conduce e ci accompagna nel Viaggio dell’anima verso la consapevolezza di se stessa. 
La metafora nella poesia, cioè il dare rametti di pioppo, va considerata nella lettura della resurrezione e nel senso... alzati da dove sei caduto...precipitato...e...risorgi!

BUONA PASQUA A TUTTI COLORO CHE PASSANO IN QUESTO SPAZIO 


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