Non ricordo io chi sono.
Il risveglio è quasi sempre una magia
che spegne il sogno e ti conduce
in quel silenzio di una nuova vita,
dove quella nebbia che ti fa velo sulla strada
ti apre all'improvviso
uno scenario da dipingere con le dita.
Specchio di un delicato incanto
in cui un volto che non mi appartiene è dentro
e sembra quasi farmi dei dispetti
in cui giuro, io quello poi non sono
e nemmeno quella donna alle mie spalle
fa parte dei ricordi.
Se mi cerchi, dimmi se mi son smarrito
in questo planetario
di solitudini e frammenti
dove il sentimento è in ogni battito
e sfiora la coscienza,
ed è dannatamente in guerra con i sensi.
Non ricordo io chi sono,
ma so che il buio ha un delicato tono rosa,
come la stanza dei desideri,
dove ogni scatola di giochi è al giusto posto,
e il grembiule bianco che mi aspetta
per un viaggio chissà dove.
Se mi cerchi, dimmi se so tornato
dove ho vissuto da bambino
a scoprire le paure e quel posto sotto il letto
in cui imprigionavo le mie stelle...
e quella donna, amica della mamma
che mi conturbava forte.
Fuori piove...
e la pioggia mi ricorda il primo bacio sulle labbra,
l'irrequieto adolescente sporco di rossetto
e la compagna mia di banco
con la delicata mano sopra i pantaloni...
ma dannatamente, non ricordo poi chi sono,
e nemmeno tu alle mie spalle,
delicata donna che mi accompagni.
Se mi cerchi, non farmi poi del male
ma riportami nella mia fragile illusione
di sapere se son passato attraverso questo specchio
o son rimasto a vedere il mio passato
dove si spento quel sorriso
e cancellato quell'immagine
un un assaggio delicato della vita.
Andrea Iaia