C'è sempre un fuoco per sentirsi vivi.
Come una battaglia per difendere
l'intima conoscenza che palpita
per un qualcosa che non è presente...
fumo d'illusione,
come musica che compone
un uomo che non c'è
ed esiste solo dentro il desiderio
e nelle intricate vie della mente.
Brucio di passione
e sono dentro quell'embrione
che cerca un filo illogico
che cuce orli sulla pelle...
in quelle immaginarie evanescenze
racchiuse nel sudario
che cerca un vento delicato,
come la tua bocca sulla mia,
ad acquietare voglia, confusa nei sospiri
e in quei gemiti sospesi
dove mi fai sentire tua
tra le braccia, togliendomi il respiro.
Brucio e mi perdo, fino a diventare brace
che riaccende ancora il fuoco
appena la rivolti nella cenere...
e so che dovrò mordere poi l'orgasmo
in attimi in cui dovrò dipingere
la mia presunta audacia,
in cui chiederti di essere in ogni antro
è rivivere la follia d'incendiarmi ancora.
Che sia poi dentro un letto o sul divano...
con te o perdutamente sola...
c'è sempre un fuoco che mi circonda
e mi fa sentire donna in una nuvola.
Andrea Iaia