Anche stasera piove!
Quante cose avrei da raccontare dentro la pioggia...
e quante cose vorrei scrivere
per rileggerle ancora
se solo capissi il linguaggio dei sentimenti
quando penetrano dentro
come freccia dentro la carne.
Ci sono cose che purtroppo non tornano
e vorrei parlare di Valentina
e di quei fiori nell'aria sprizzante di giugno
nelle sue mani,
solo perché evidenziavano gli occhi
dal colore nocciola.
Sono belli i miei occhi diceva?
Ed io le carezzavo la testa
quasi a sfoltire i suoi lunghi capelli
in quella stanza che lei non poteva vedere.
Ma la pioggia...
lo scorrere d'acqua oltre i vetri della finestra...
colorava quell'aria velata di un profumo leggero
di resina e sottile malinconia
in cui si aggrappava al mio petto
dicendomi: non andare mai via.
Ci sono dei fotogrammi
che non hanno bisogno di foto ricordo,
ma che sono nell'album del nostro cuore
e di un destino ingordo
che prende tutto in modo beffardo,
e mi ricordo che lei innamorata
del dolce sentire che felpava l'aria,
volle darmi la sua natura, primizia del cielo
e solo perché non voleva restare sola.
Vorrei raccontare quei dolci momenti
in cui mi toglieva davvero il fiato...
della pioggia battente all'uscita di un cinema
in cui le raccontavo le scene...
e dei vestiti intrisi di pioggia,
quando volle fermarsi in mezzo alla strada
e disse che era bellissimo baciarmi
e sentir dalla mia bocca la fresca rugiada.
Ma l'attimo dopo, quando di colpo lasciò la mia mano
il sogno cadde come uno specchio in frantumi
e la vidi per strada col vestito macchiato
e qualcuno disse... che era passato
il solito imbecille ubriaco.
Anche la pioggia quella volta restò senza fiato.
Andrea Iaia