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giovedì 28 dicembre 2017

Luna, che racconti...


 Luna che racconti notti di viandanti, 
pastori e pescatori, e muta te ne stai ad ogni loro storia
quasi per rispetto di non ferire alcuno.
C'è una donna sopra un asinello
ed un uomo col bastone, che l'accompagna,
e chi si offende perché la vita viene in una mangiatoia
e non in una culla, e vorrebbe reciderla come un fiore
perché non è figlio di quell'uomo. 
E chi rinnega la sua storia,
e si fa il segno della croce di nascosto
per paura di un immigrato che non crede
che in quel bambino c'è l'immagine e somiglianza della gloria.
Ma la vedi l'allegria di chi in solitario in una via
tira calci ad un barattolo e brilla più di una stella?
Sarà quel che dici, un beone, ad affogare la delusione
sul vecchio ponte, dove c'è composizione
di un fiume sotto, che quasi gli regala
frammenti dei ricordi... ed è così buffo,
da non sentirsi afflitto.
Luna, basta un attimo a cadere in un inganno!
Una donna ad esempio, che si tuffa in un batuffolo di cipria
per un capitolo precario di una serata scintillante,
e condita di profumi e strane essenze, da sola non è mai, 
ma in compagnia di chi la vede luminosa e luccicante...
quasi perforante ad ogni sogno...
dici che può cadere in quel tranello
in cui adulata, può essere penetrata
da sguardi e occhiate ammiccanti...
dove tu, mi racconti,
che oltre il velo, ci può essere chi la seduce
e la porta a giacere dentro un letto.
Io invece, sono ingenuo e ancor credo nell'innocenza,
e dico che entrambi hanno un sogno nel cassetto,
se la complicità fa parte di una circostanza
in cui sbagliare è come salire e ricominciare.
E qualche volta ti ho puntato il dito,
quasi come per affondarlo dentro la tua forma,
per sciogliere la magia dentro lo stesso fiume
e cambiare un poco i falsi, abituati a recitare.
Le tue maree non mi hanno mai convinto
anche quando astrologi e cartomanti
segnavano l'influenza di certi appunti,
e questa notte è un po' magica, lo sento,
che davvero accade qualcosa di speciale.
Se c'è schiarita in un cielo quasi di zucchero,
saranno le stesse stelle a illuminarsi 
e sembrerà che chi non c'è più a questo mondo, 
ritorni a casa per un attimo a salutare...
luna, che dall'alto osservi le lacrime sciogliersi dentro il sale,
guarda almeno se i nostri occhi sono capaci di vedere 
in quel bambino appena nato la meraviglia del creato.
E cancella la soave malinconia, 
perché se anche un figlio o qualcuno si è lasciato andare via,
questa notte, davvero torna a casa in quella poesia
in cui solo chi apre il cuore è capace di vederlo e sentirlo.
Sorella ti ha chiamato un grande Santo e dall'alto di un dipinto
strizzi l'occhio a chi di buona volontà si pente...
luna, raccontami quel che vedi mentre mi addormento...
che sotto il manto delizioso
si sussurrano parole dolci degli sposi,
o unguenti per i rantoli di storie dolorose
e l'incanto dei bambini che si addormentano beati.
Fendi con la tua fioca luce
quel palpito di emozioni che alla vita ci conduce
e avrai guadagnato sguardi ancor morbosi
al tuo fascino distinto, anche se dentro ad un bicchiere 
si scioglie una pastiglia,
e quel beone cerca appigli per non cadere a terra.
Luna, c'è una donna che allatta il suo bambino al seno
ed ha bevuto anche lei del veleno
e giace sotto una coperta in un giaciglio di cartone
perché il suo uomo non vuole compromessi 
ad una relazione per un solo incontro
e la sua famiglia l'ha rinnegata e si crede persa
dentro la sua coscienza.
Qui, non c'è culla e nemmeno mangiatoia,
non c'è una cometa o una stella più brillante,
l'uomo col suo bastone è scappato in groppa all'asinello,
e cristiana o musulmana, al beone non importa,
si siede a lei vicino e la copre con la sua giacca.
Non ha vergogna in questo breve sogno,
come nemmeno sdegno per chi è diverso 
e quasi resta in gioco allo sguardo più maligno...
luna, raccontalo a chi abbassa la sua testa
che la vita, ovunque nasce è sempre segno di una festa
e che è immorale rinnegarla proprio la notte di Natale
in cui tutto il mondo si ferma per guardar passare il carro
nell'emisfero ancestrale.
Fai suonare le campane, ma quelle dentro l'anima
a suscitare i cuori e avvicinare chi è diverso di colore
e dirgli... che siamo uguali e camminiamo insieme nella storia,
invece d'influire su tendenze e magnifiche credenze.
Alza il livello della tua marea dentro le coscienze
per chi resta, davanti ad un neonato
così affascinato ed ammirato.

Andrea Iaia





lunedì 27 novembre 2017

La sensualità di una donna...


La sensualità di una donna è una dote innata 
una virtù di femminilità
in cui i pensieri prendono forma 
e le voglie che aumentano sulle labbra
si fanno desideri complici e lussuriosi 
che tormentano l'anima.
La sensualità di una donna è un fuoco che si apprezza
ma che non brucia nei contatti di carne e pelle
e negli sguardi i giochi si fan più più belli
perché spingono a sognare
mani forti e tremule che trovano 
appagamento dei propri sensi, 
mentre gemiti concreti fan tremare l'anima
ed entrambi i corpi lambiscono 
ad essere intrecciati sopra un letto.
Ed è in questo specchio che ti sento mia,
ancor prima d'averti in quel profumo
che appaga i sensi.

La sensualità  di una donna è un gran mistero.
Seduce e affascina mentre vola il desiderio
in quel cerchio che si chiude
tra lenzuola più sgualcite...
e il suo corpo è una chiave 
che apre molte porte al piacere.
La luce della carne poi, 
diventa più chiara nella penombra
dove cadono le attese
e i sussurri, tra baci caldi e morsi sulle labbra
sono note di un dolce canto
che s'inventa in quel momento.

Andrea Iaia

lunedì 20 novembre 2017

Calze di seta



Calze di seta,
aderenti e sensuali in una meta
da toccare, ferire e da legare
ad un corpo che smania di muoversi dietro.
Calze di seta e profumate
su morbida pelle che sa renderla fuoco
ad un tenero e appassionante gioco
di ritmi e cadenze dove l'uomo
deposita dentro la sua giacenza
perforando in quella via anche l'animo umano.
E sottile, ma anche con estrema poesia 
lei allarga le gambe per essere sua,
dove la carne è ardente più di quel che sembra,
come immancabile musa di un disegno perverso.
Le calze di seta, morbose di quella parvenza
anche indosso ad una che fa leva di una certa morale,
 diventa calda e toccante
fuori da quel suo gioco normale
per sentirsi almeno una volta diversa...
e c'è introduzione che ha a che fare con il fondamentale:
una fuga verso il piacere carnale
dove chi le indossa ha uno scopo davvero essenziale,
quello di essere sottomessa
ad un raffinato incontro,
in cui fuggire dentro è un piacere 
di stretta ambizione
circoscritto nel suo modo di essere
ferma e disposta come stretta in una morsa
in cui l'uomo deve sfiancarsi
dal ritmo della sua corsa.

Andrea Iaia

E' la notte che...


domenica 19 novembre 2017

Una parte di me su questa strada


Un bacio



Potessi


Ogni donna...


Immagina


Quando ti penso...


Amo il tuo odore






Brezza d'autunno


Ti auguro...



Vado dove la rabbia trova la quiete


Torna da me



Non può essere un inganno


Siamo sempre ad un bivio


Erotismo e seduzione


Il mio volto...


Basta poco


Lui l'aspettava...




La pioggia


domenica 1 ottobre 2017

Le donne...


Ti ricordo così...


Il vasaio


Se mi vedi così...


Stupenda luce


Una parte di me


Oltre questa nebbia...


Quando ti penso...


Potessi...


Inevitabile...


Io e te


Non può essere un inganno


Odore di donna


Ci vuole follia


Ci amiamo


Ascolta il flusso delle onde


Immagina...




 

Un bacio


Profumi


Peccato di gola


E io muoio...




L'alito caldo delle emozioni


Tra sospiri indecenti


Vorrei perdermi...





Sussurrarti...