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venerdì 24 febbraio 2017

E ti vien voglia di pregare...


E ti vien voglia di pregare
quando l'anima si ferma a contemplare
le metamorfosi dell'umano
in quello che si chiamano esigenze personali,
perché si ha bisogno di credere in qualcosa.
L'assurda condizione
che finisca tutto in cenere e vapore
non trova validi motivi
per rimanere a vivere
senza avere nulla in cambio,
e allora preghi e in qualunque modo
lo chiami quel tuo dio,
apri un dialogo in cui hai bisogno
di chiederGLI qualcosa.
Dicono sia folle
pregare uno che non vedi e ti risponde,
ma l'universo intero,
con luce ed ombre ed i suoi suoni
è già "Parola" che ti confonde
nel suo amore immenso e grande.

Andrea Iaia

giovedì 23 febbraio 2017

L'infatuazione...

Ti porterò dove il suolo dei sensi
ha voglia di mani che esplorano angoli di cielo,
e dove la mente non vaga nella follia
ma s'introduce in quel delicato frammezzo
dove tutto diventa poesia,
persino quei suoni di dolci sospiri
che trattengono lo stomaco
fino a farlo fluire in lenti trèmori.
L'infatuazione è la somma d'imperfezioni
dove il fuoco della passione
non spegne le fiamme...
e distrazione è stato incontrarci,
perché ora per vivere insieme
dobbiamo nasconderci.

Andrea Iaia

 

domenica 19 febbraio 2017

Ti ritroverò


Ti ritroverò
piccolo raggio di sole dopo la pioggia,
perché non dimentico quei baci
con occhi pieni di candida rugiada
e i tuoi capelli bagnati,
morbidi come la seta sulla mia bocca.
Ti ritroverò
per perdermi ancora nella tua anima
pura come il candore dell'aria che si respira
nella brezza del primo mattino
e per riascoltare quei delicati sospiri
nell'unisono di lingue che si toccano
e bevono il néttare di un succo
come il buon vino.
Perché se il tempo mi racconta di te
e non sbiadisce dentro il ricordo
come le foto ingiallite,
vuol dire che oltre questa semplice vita
c'è qualcosa di più grande
che vuol scrivere ancora pagine di noi.

Andrea Iaia

giovedì 16 febbraio 2017

La tua dolce evanescenza


La tua dolce evanescenza
è come quell'istante in cui tutta la natura
trattiene il suo respiro
e si lascia possedere dalla notte.
Magica affluenza in cui vive un sotto mondo
senza il profferire di parole.
E tra i germogli che trasudano di piacere,
è bello rivederti...
perché non c'è grande desiderio
in cui il corpo soprassiede alle ferite
e fa a meno di cercare tra il passato,
purché tu sia presente, ancora un'altra volta,
seppure in sogno e dentro la mia mente.
Ora gioco con le evanescenze
perché è lì che ti nascondi
anche se non sempre riesco a trovarti,
ma so che vivi da qualche parte
in cui il tuo sorriso ancora sfiora
i miei lucenti occhi.
Magico specchio quel confine
in cui io e te siamo vivi da qualche parte...
e trattengo il fiato appena il riverbero della tua voce
si fa strada nella mente...
vivi ancora nel presente
per farmi possedere dal tuo ricordo.

Andrea Iaia

mercoledì 8 febbraio 2017

Ogni volta che te ne vai...


Ogni volta che te ne vai
è come se il mondo si fermasse
in quel delicato accento in cui dimentico chi sono
e fuggo nei rimorsi.
E' come bere del veleno un sorso
e non sai se spendere delle lacrime
o lasciare al tempo di reinventarsi
ancora un filo che lega l'intimo rapporto.
Ci sono frasi maledette,
fatte apposta per dividere...
parole di incomplete lettere
in cui labbra vuote assistono al morire
di quel suono che ti ha fatto innamorare
non appena fuori dalla visuale
la discreta ombra è già remota.
Vai, ti dico... tanto tornerai...
e intanto la paura che non torni
spacca in due quel vuoto desolante
in cui fissi un tempo di scenate,
vestiti stropicciati in una valigia gonfia
più di rabbia che di pioggia
e il tuo andare via senza voltarti.
E so che poi ti fermi a piangere, poggiata al muro...
so che aspetti anche un timido mio approccio
per convincerti a tornare...
scemo che sono a disegnare nella stanza
un bacio ed un abbraccio,
anziché correre a prenderti per mano
e chiederti perdono.

Andrea Iaia

lunedì 6 febbraio 2017

Mi manchi!


Mi manchi...
e sai che potrei gridarlo oltre il muro del silenzio
e questo, potrebbe non sentirmi...
mi manchi come le tinte magiche
che colorano la presenza di quel tempo
in cui insieme, giocavamo con la vita.
Eppure, ho fatto a pugni con il mondo per averti,
io, che sono argine di un fiume che vuol lambire terra...
l'allegria vissuta così profonda
in quegli stessi occhi in cui il tuo modo d'esser vita
ha cambiato leggi di natura
negli stessi muri che ti hanno vista crescere,
e che ora gridano con me la tua assenza
in quel celato pianto che è difficile contenere.
Mi manchi...
e sai che nella notte aspetto quel bagliore
in cui dentro si perde ogni sguardo
che cerca di cogliere flebilmente la tua voce
dove nutrendomi del ricordo
vivo un'altra vita.
E lo stridio di una macchina che si allontana...
il vagito di un bimbo o un calcio ad un barattolo
di un qualcuno che della notte
grida al cielo i suoi problemi,
arricchisce la mia insonnia in quelle scene ormai vissute,
in cui, richiudendomi in quel limbo
dove ancora traspare il tuo odore,
cerco almeno dalle fessure
di farmi attraversare da quella fioca luce,
in cui dentro, relego le mie paure.
Mi manchi!
E puoi sentire come pulsa il cuore
ogni volta che ti penso.

Andrea Iaia