C'è un temporale che non scorre dietro ai vetri,
e un inchiostro che non scrive sulla carta,
ma apparenze che rimangono
e conquistano centimetri di pelle...
come le farfalle nello stomaco
che svolazzano in una valle.
La pianura di una donna
non è visibile alle pupille,
ma solo in certi sogni,
dove il diario dall'odore di cannella
è chiusa nelle sue evanescenze
che oscillano tra il passato ed il presente.
E in quei tratti inconfondibili,
segreti e confessioni,
albe ed emozioni
che svaniscono alla sera...
c'è l'augurio che la nebbia si dirada.
Emotivi come onde sulla spiaggia
che accarezzano la rada...
le maree della luna...
la luce dentro l'acqua diluita.
E in quei riflessi...
il volto, come un fiore schiuso...
una lacrima come goccia di rugiada
che feconda la terra del suo uomo.
La pianura di una donna è una strana terra
dove c'è pace e poi la guerra...
e poi la resa,
in sensualità che divora
quella voglia di viaggiare non compresa.
Andrea Iaia
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