E' come strapparsi l'anima
nel velo squarciato
di un ricordo vagante,
nelle ombre di donna
dallo sguardo un po' assente
mentre cammina scomposta
tra mura di casa.
Ti ho rubata al ciglio di strada
in mutazioni genetiche
di femmina e madre...
ma anche di sconosciuta,
una qualunque, che lava il mio volto
in candide acque...
e ho baciato i tuoi seni
confondendomi dentro quel vino
che inebria gli occhi
mentre scioglievo gli umori
su lingua assetata della tua bocca.
E ho violato la tela che mi separava
da quella coscienza che sotto
di me implorava di farle più male,
nella notte di stelle e brillanti,
sino al mattino,
quando l'ho vista uscire dalla mia mente.
Andrea Iaia
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