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sabato 13 agosto 2016

Vorrei...


Mi piacerebbe affondare la mano
in quella sottile trasparenza
in cui ora tu sei,
e afferrare la tua
per rivivere ancora attimi intensi
di quanto ci faceva scoppiare il cuore
con semplici affluenze
di aurore dipinte
nel tratto marcato di occhi
che si stupivano appena l'ibrida gemma
di chiara emozione
ti apriva alla vita.
Scemo son stato a non aver capito
il suono del tuo silenzio,
quello cui credevo che le ferite dell'anima
passassero appena un'altra emozione
cadeva matura come frutto da cogliere...
l'ardore era invece un passaggio
per quel che si dice un assaggio
di sogni irrealizzati...
e un anno di troppo, ha pesato
sul tuo fragile corpo.
Vorrei afferrare la notte,
sperando di avere
la tua presenza vicino al mio letto,
per guardarti mentre mi scuoti nel sonno
e mi dici che sei rientrata da un lungo viaggio...
vorrei avere il coraggio di dirti
che ho sbagliato a non averti capito,
 che se è troppo tardi, 
ora che il cuore di nuovo mi scoppia...
afferra tu la mia mano e parliamoci ancora.

Andrea Iaia

venerdì 12 agosto 2016

Se vuoi il suo cuore...


Il cuore di donna batte veloce
come i paesaggi fugaci
che scorrono dai finestrini di un treno per catturare emozioni
in quella luce che invade e diventa presenza.
E sono apparenze quei tocchi indiscreti
in cui fa finta di niente
all'assaggio sensuale di vibrazioni...
mentre l'uomo,
ingenuo nel viaggio mentale,
pensa solo a come averla in un solo minuto
e insegnarle a fare all'amore.
Vuole essere dentro quel cuore,
ma è lei che studia la mossa e lo possiede,
gli prende l'anima e lo trascina ai suoi piedi
e diventa il diavolo per dargli le condizioni
di uscirne illeso di quel che gli sospira sottile
con flebile voce.

E sotto l'aspetto felice  quel cuore riposa
nel profumo di un libro appena letto...
odore che penetra così forte nelle sue narici...
che in una scena imprevista
diventa voglia e scende dentro le sue radici
a fecondare il bisogno di essere nuovo germoglio
e l'uomo dei sogni lo inventa al momento
con l'abile unguento di gambe scomposte
a colpire il suo orgoglio,
e sedurlo con il corpo per poi dare la colpa
ad un nano secondo di un movimento.
Se pensi d'averla...
e di trascinarla dentro il tuo letto
devi essere dentro quelle sue onde
come suono che dolce diffonde nell'aria una trama...
perché è sempre lei che come sarta ricama
un vestito fatto di sesso.
E devi dargli l'anima se vuoi veramente il suo cuore.

Andrea Iaia

sabato 6 agosto 2016

Attimo folgorante

Io che cammino lungo il viale
dove la luce dei lampioni penetra
sin dentro la mia pelle
e le vetrine dei negozi riflettono un'anima
diversa da quel che sono durante il giorno...
io che incrocio sguardi penetranti
come se avessi un'altro odore,
e mi trascino ad aspettare
un'altro brivido che mi rimette in gioco,
 colpito da quel dardo piovuto da chissà dove,
mi fermo in modo innaturale, senza provarne un poco di dolore
davanti ad un manichino di una donna fredda e inanimata
che propone un abito di Fendi sotto il suo reale prezzo,
mentre un'altra, china al desiderio di ciò che non crede sia poi vero,
sogna d'indossare le sue scarpe
e accarezza quel vetro dei misteri
in cui la voglia si condensa
al mistico piacere di averle addosso e farle sue.
Sarà colpa della luce o del fondoschiena esacerbante
che non ci rende puri e nemmeno più distanti,
lei, che si piega in modo naturale e da innocente,
tira fuori il diavolo dal mio di dentro
gettandomi in un sogno, il mio, tutt'altro ed arrogante.
Lei desidera le scarpe e io desidero il suo corpo...
un acerbo tradimento
condito dal desiderio di essere in un letto
a travolgerci di passione
tra lenzuola assai disfatte da una voglia incontrollata,
e svegliarmi il giorno dopo, sereno ed appagato,
col profumo addosso dei suoi seni
e con i graffi sulla pelle dal colore
dello smalto delle sue unghia...
si può sognare in ogni istante
in cui la vita ci presenta scene mute
ma dipinte di quel colore in cui desidera la mente...
come lei, o chiunque sia,
che sia sola o in compagnia,
può sentire quel fremito di mani sopra i fianchi
di un perfetto sconosciuto, magari visto una sola volta
ad un tavolo di un caffè del centro
mentre sorseggia un drink con le labbra persuadenti.
Se si gioca, poi si esce assai perdenti
in quello che si dice... attimo folgorante
e non è poi tanto grave farne una poesia...
un'attrazione consapevole cancella l'ipocrisia
e vale più del prezzo del vestito o delle scarpe
esposte in una vetrina...
e può essere che poi non sia più come prima
se entrambi scoprono
di essere colpiti dallo stesso dardo del destino.

Andrea Iaia