Un bacio rubato
come sinfonia scandalosa
dentro un portone,
nel silenzio dell'anima
come spezia dall'odore profonda
che entrava nelle nari
e ci coinvolgeva in una spirale
senza ritorno.
E le mani, le mie a sconvolgerti
dentro il piacere,
tra la biancheria e il dolce profumo del miele,
e le tue, a scompigliarmi i capelli,
in impercettibili voglie
impreziosite dal desiderio
di fare all'amore in piedi
e contro la parete del muro.
Mentre gli occhi chiari,
come quelli del mare
avevano la struggente melodia
di aprire il ventre, alzando una gamba...
quel bacio rubato aprì una danza
con la paura che ci vedesse qualcuno,
una figura chiunque ad entrare
o scendere le scale.
Sconosciuta donna dalle labbra morbide
e dentro le pieghe di ciglia smarrite,
ci siamo intesi con il semplice sguardo
mentre il cuore batteva di phatos
in comunione di saltare il fosso
benché avessimo un'altra vita,
e ti ricordo malinconica,
dentro un teatro di recitazione,
forse delusa da chissà quale scena...
a volte, non si comanda la propria passione,
e fu bello, dolce il ricamo sui seni e alla gola
mentre chiedevi di essere presa ancora
in quel portone, che come un alcova
scopriva la nostra malizia.
Andrea Iaia
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