Sono inspiegabilmente confusa
perché ho avuto le mani, le sue,
sopra il mio seno
e a scoprirmi sotto la gonna.
Ho lasciato la terra
per spaziare nel desiderio,
e l'ho sospirato la sua bocca
ad assaggiare le ciliegie mature
prima che le mie labbra gemessero
di parole sconce.
Confusa e persa nei corpi nudi
che cercavano di spegnere il fuoco
e che appena sembrava spento
si avvampava di nuovo,
ogni imperfezione
corrispondeva ai miei capricci.
Ore divine passate su un letto
e su affreschi di cielo
come se non fosse quella una stanza,
vibrazioni alla luce degli occhi,
mentre bevevo nei sogni...
una bambola di porcellana il mio corpo
rotto nei giusti tempi.
Inspiegabilmente confusa,
nella mia irresistibile tentazione
che era anche la mia oscurità
e la mia dannazione
nella rugiada che percorreva il velluto
dei petali in fiore nel lembo di carne.
Andrea Iaia
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