Accompagnami luna
a perquisire il mantello turchino
per scovare quei doni nascosti
di un mattino geloso
che nasconde persino il pianto
davanti all'umano vestito da santo,
ma che dentro ha i suoi misfatti
che sono come i suoi sogni che non hanno mai fine
e competono con le stelle dell'infinito
per cadere dentro l'abisso
perché non hanno
il vestito di un mito
e c'è bisogno del grande sarto.
Tu sei tra i mandorli di questo parco
e tra i fiordi del granoturco
che disegnano valli spettinati dal vento
e salutano il cielo
qualunque colore abbia
e carezzi persino le onde del mare
e la sabbia.
Sei chiara e nuda con la pallida luce
su finestre socchiuse, letti disfatti
di cuori inquieti che baciano amanti
con l'ardore che brucia...
e sui solchi improvvisi
di gatti randagi
che amoreggiano giusto sui tetti
e su chi aspetta che accada qualcosa.
Accompagnami luna
a veder la mia giovinezza
per bagnarla d'incanto con quelle follie
dove i poeti attingono frasi
per farne poesie
e fanno sentire la brezza
di una notte che canta
la ninna nanna ai suoi figli.
Voglio vivere il disincanto
di un certo splendore
in cui persino un ladro si ferma a contemplare
il tuo volto splendente
in un figlio che nasce
o in un qualcosa che muore
e accetta comunque che il carro vada poi avanti.
Come stella cadente, passi una mano
sui capelli di chiunque
per dargli l'affetto che manca
o su chi ha bisogno di un poco fermarsi
perché stanco...
e allora mostrami o luna l'altra tua faccia
per capire dove inizia il sorriso
e finisce un cuore che tace
per ascoltar del divino la voce
che aquieta i dolori su una pelle
che lenta col tempo
s'imbianca come la neve.
Andrea Iaia
La luna canta in questa splendida lirica, tu l'hai ascoltata dandole voce per noi un piacere leggerti... Un abbraccio alato di questa formichina che ama la luna ed e' felice di ascoltarla... ❤️
RispondiEliminaE speriamo di non essere dentro la luna ma di avere i piedi per terra.
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