Un gioco amoroso,
duelli e balli di corte
nel temporale senso
di malinconia introspettiva
nelle luci della ribalta
e di ballerine sciolte
nella danza più viva.
Non sentono applausi
ma la musica dentro
come il rododentro che non sente l'inverno
ma il primo caldo di aprile
e fende l'aria
nell'incanto di scenografia
di colori e punte
curva di poesia e luogo d'incontro
che graffia la scena.
Ideale specchio
che riflette un certo barocco...
un richiamo al passato
in cui l'inchino finale
è lasciar la sensazione di aver dato qualcosa...
l'ultimo atto non è un estraneo,
ma un chiavistello che apre la porta
dove entra la luce
per far festa col pubblico in sala.
E' l'esplosione di scena corale
che scorre con la danza d'autore
verso l'incontro con la passione
che vede ballare anche i colori.
Andrea Iaia
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