Oltre, non c'è nulla,
nè peccato e nè dolore
e nemmeno il pianto
di quello che è passato.
Nulla che la terra possa poi coprire
o che la notte possa addormentare...
gli immortali sognano all'infinito
nel transito di leggenda
sino a quando da padre a figlio
viene tramandata.
Violetta ama Alfredo
nel giro del suo vizio...
oscena incomprensione
della notte che non comprende il giorno
e la sua luce
e toglie a quel ragazzo
la voglia di rapirle il cuore.
Ma lei gli dona un fiore,
dal linguaggio ambito al sacrificio
camelia che se sarà appassita
potrà infine rivederla...
e le dice amami
sapendo di essere in quel gioco d'illusione,
dove l'infido è in agguato
nel vestito della malattia.
Oltre, non c'è nulla,
nè peccato e nè dolore
ma solo quel gran ballo
che rivive nella scena dell'inganno
e lui l'amerà nell'oltre,
nel trionfo della vita sulla morte.
Gli immortali sono i sogni
che continuano a passare
anche quando non si dorme
o si muore nelle braccia di chi hai amato...
e saranno sempre nella scena
sorridenti e meno osceni
in quell'amore che ha lavato gli occhi
e vivono all'infinito
come i segni astratti di pittura e d'arabeschi.
Andrea Iaia
Grazieeeeeeeeee....
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