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giovedì 19 settembre 2013

Un'altra vita a... Praga



Si destano i gotici busti 
nel triforio di San Vito,
e due zoppicanti soldati 
con le baionette inastate, al mattino,
mi conducono per il ponte 
verso la magica e vecchia parte della città,
 mentre in senso contrario, 
la notte, a lume di luna, 
con due manichini in finanziera e cilindro
accompagnano un condannato al supplizio.
E' la magica Praga
che affascina e seduce dentro al mistero,
complice la nebbia, 
il condottiero di anime
che non ha la chiave d'ingresso 
per la bianca montagna...
e la cerca nel dettaglio di un sogno
per svelarne gli enigmi.
Si desta il barocco che appare agitato
tra dorature annerite di statue sul ponte
e fissano il viaggiatore, che poi sono io,
come se fossi venuto da un pianeta lontano
che ne cerca il fascino per farne un'amante 
e rapirla sotto gli occhi della sua tristezza.
Passa un carretto trainato da un bianco cavallo
che conduce un ebreo al suo cimitero,
e il carrettiere ha vaghe sembianze
di qualcuno che forse conosco.
Ma intuisco che devo lasciarlo passare
e fisso le luci gialle delle finestre,
che somigliano a quelle di chiese, 
nei mosaici di lastre,
e so che dall'aria calda del fiato di bocca
che mi esce per il freddo pungente,
Praga nasconde il segreto
del plumbeo disegno attraente.
Quel carrettiere invece m'aspetta,
ed io sto pensando che in quel ponte
forse ho vissuto
e qualcuno mi ha anche scaldato
da un bagno di fiume.
Ma l'uomo, fa cenno di andare.
Praga può anche aspettare, mi dice...
ed io ti ho fatto vedere forse anche un po' troppo...
e muta è la scena dentro la nebbia...
forse, ho vissuto davvero un'altra vita.

Andrea Iaia

2 commenti:

  1. Bellissima..... Una poesia che lascia un segno... Un abbraccio alato dalla formichina...

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