FOTO GENTILMENTE CONCESSA DA ANDREA CESARIA
Lì, dove il sole sembra quasi accarezzare
i muri bianchi e quelle strette vie
che conducono dove l'anima
apre le sue ali e prende il volo...
tra i balconi bassi e le fioriere
dove i panni gocciolano
sulle pietre vive dei vicoli,
ed il bacio di ponente
scivola sugli artisti, ladri ed onesti
che brulicano nel silenzio
di un crepuscolo di ombre...
ragazzi si rincorrono
nel telaio di muffe, odori e suoni
e nell'eco di portoni che si chiudono
come quasi ad assistere allo scenario
di una vita cruda
che si diffonde come l'aria
che trasuda sulle loro storie nude.
Da una finestra...
un neonato piange tra le braccia della mamma
che lo culla al seno...
e una radio accesa ed un cantore improvvisato,
neo melodico di strada
fa sentire la sua voce,
come fosse ad un concorso...
nella musica che imprime certa melodia
come carcerato chiuso in quella via,
intersecano percorsi
quasi mistici insieme a quei lamenti
di donne a lutto da una vita
con un rosario sempre tra le mani
e garofani tra santi e bomboniere
di bianca porcellana su altarini...
e portafortuna che sanno di profano.
L'ardore dei 'uaglioni rompe quel contrasto
ed è come il canto d'usignolo che innalza
un'anima che vuole andare via,
offesa e violentata da un degrado
di un mondo parallelo che non li vuole.
Si vive alla giornata
tra gli odori di cucina e di cantina
in quella terra gonfia degli ulivi
come fosse sempre incinta
e che mette al mondo
mestieranti ed abusivi,
che riempiranno di speranza
e di umori condivisi in quella via
nel sapore agrodolce di un poeta
che prende tutto e ne fa poesia.
Innamorati si scambiano promesse in un portone...
e l'illusione di un garzone in quei numeri giocati al lotto
si sposa con quello di un anziano netturbino
che ha raccolto in un fazzoletto
spiccioli per terra da un distratto innamorato.
Quei 'uaglioni si rincorrono
in quelle strette vie che conducono verso il mare
e torneranno pescatori
nel vociare delle storie
per insegnare ai figli
che non solo in quell'isola si muore
e che ovunque, anche in strade chiuse,
c'è sempre uno spiraglio che porta verso il mare.
Andrea Iaia
Foto e parole in perfetto connubio.Una poesia che offre un ritratto intenso di terra che sa donare tantissimo. Hai dipinto un quadro intenso, ricco di odori, sapori e musicalita' dentro versi genuini che esprimono l'amore che tu poeta hai per quelle le stradine strette in cui come quei fanciulli hai pedalato fino a toglierti il fiato... Rimango sempre stupita dal dono che porti in te, dare vita alle immagini a cui manca la parola. Tu l'hai animata... Grazie anche ad Andrea Cesaria che ha saputo fermare il tempo in uno scatto che parla, ora ha ancora più voce. ❤
RispondiEliminaAndrea ha colto l'attimo ed io ne ho sentito le voci.
RispondiEliminaNei vicoli ci ho vissuto e so che dentro, c'è un mondo a parte, dove chi vive nella zona bene di città guarda in modo di superiorità e punta il dito classificandola in ghetto. Ma ti posso assicurare che lì, c'è storia e vita. Anime che si confondono e umanità in quella condivisione dove tutti coprono tutti e si difendono sino alla morte. Se vuoi lezioni di vita, devi andarci.
Grazie ad Andrea Cesaria cui senza di questa sua foto, non sarebbe nata poesia.