La luna s'è accesa per l'Uomo innalzato.
E la sera,
sembra percepire il dolore
mentre gli occhi abbassati del vento
scuote le poche coscienze
rimaste sul monte
dove qualcuno se n'è pure andato.
C'è l'uomo, l'altro,
affamato di un dio
che doveva venire di notte
e in segreto poi come un ladro
a bussare alla porta...
e invece è venuto uno
che l'ha chiamato per nome
e gli ha fatto vedere come si ama
sino alla morte...
e c'è l'amico, chi l'ha tradito
pescatore di sogni confusi,
e figlio di una illogica presenza
che si è smarrito quando gli ha detto
sarai pescatore di buone speranze.
L'ha seguito dicendo
io non conosco quell'uomo...
e ha pianto quando lui stesso
gli ha conficcato le spine...
ma il grido sublime di uno strano viandante
che giura d'aver visto
pietre macchiate di sangue
diventar melograno,
e che da quella corona
lo stesso, è mutato in buon vino...
ha commosso le donne
che hanno un lenzuolo di lino
per la sua sepoltura...
oli ed essenze
per abbracciare il passaggio...
mentre il vento accarezza il coraggio
e di colpo...
non c'è nessuno su quella croce.
C'è chi sussurra or sottovoce
che uno dei tre è stato rapito
e non ha ancora capito
che il tempo ha acceso la sua vera luce.
Andrea Iaia
Santa Pasqua a te mio poeta del cuore....un abbraccio alato e sentito dal profondo....❤
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