Lei suonava il sentimento.
Romantica intesa
nel disperato assolo
in un confine d'amabile barocco
come un foglio stropicciato
di un pomeriggio sciocco
in cui il giorno aveva dato tutto.
Evanescenti nebbie
nei riflessi di luce vespertina...
dove curvo era il sole
su ciondolanti salici di un fiume
in cui l'anima ferita
di una ragazzina
stava raccontando la sua musica
disciolta e pellegrina.
...Dov'era andata la sua infanzia...!!!
Non ricordava d'aver vissuto
la letizia di quei giochi di bambini...
le bambole di pezza
e i racconti davanti al fuoco di un camino...
ma solo stanze chiuse
di un liutaio ed un maestro...
dove le dita s'eran rovinate dalle corde
compagno d'esercizi e di copiosi pianti.
Suo padre aveva dato l'anima
per farle quel regalo,
e l'aveva dentro un po' racchiusa
per farne la sua voce,
quella che in fondo gli mancava.
E Julia prese a raccontare la sua vita
in strade tormentate dal delirio di una guerra...
di una divisa a righe, dell'olezzar di fogna
e di un'amara terra
che aveva visto l'anima caplestata
di suo padre da bambino.
Raccontò di quanto aveva amato quel violino
compagno del suo di padre
mentre un tedesco lo sparava
sul ciglio di quel fiume
mentre il sole non aveva voglia di guardare
e persino gli usignoli smisero di cinguettare.
Andrea Iaia
Bellissima... Senza parole... Un abbraccio alato
RispondiEliminaGrazie mon cherie
RispondiEliminagrazie
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