Alita il vento sopra i miei occhi
nella valle del sonno
deposito dei miei ricordi
che come una scatola
apre le meraviglie di un tempo.
E il profumo d'infanzia
si propaga nell'aria...
l'amicizia, riverbero smosso
assume il volto della memoria
...e mi trovo in quel centro
di candide intese
nel bianco e nero della materia
dove sono sospeso.
Odori di pane, polvere e vento
tra i muri graffiati di un novecento
che ha visto rinascere l'uomo
dentro al futuro...
quel futuro fatto di giochi, conti e bisbigli
e di tasche colme di meraviglie.
Avevo pane bagnato con zucchero e vino
merenda senza un vil cappuccino
ma con latte di capra di un gentile pastore
che passava ogni giorno
a riempirti un boccale.
E sugo di carne
che non colmava la fame
per quando non c'erano spiccioli.
Un invito fraterno
dove le porte degli altri erano aperte
e non avevano le serrature
era sempre un atto cortese
di un amore maturo.
Risate e morbide intese
in confidenze allegre e anche un po' accese
per aver visto un centimetro di gambe
della maestra di scuola
mentre era distesa...
e segreti e passioni...
la squadra del cuore e quelle emozioni
dei primi rossori di conturbate voglie
di spiarla infine nell'intimo.
Amo l'inganno dell'ingenua coscienza...
il mormorare dell'apparenza
che ogni tanto rispolvera
il verde di un certo tempo
e so che sono stato imbevuto in un sogno
dove nemmeno per un istante
mi sono perduto.
Andrea Iaia
Che bello ascoltarti... Io che ho avuto un'infanzia fatta di opulenza e ciccioni ricconi che nuotavano in soldi fatti con il potere, feste assurde che io odiavo nel mio essere ragazza ribelle in mezzo a quell'altasocieta. Fuggivo la notte,dalla porta di sopra per andare in un locale ad ascoltare musica dal vivo fatta da derelitti che volevano gridare la libertà.... Sento il profumo di quel pane e la bellezza della semplicità di avere sempre le porte aperte a tutti... Convivialita' per condividere anche quel poco ed essere felici... Farfallina apprezza il tuo dono... Farmi volare ... Bacio
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