Un passero girò sulla sua testa
e planò a quei delicati piedi
saltellando di tanto in tanto
per beccare qualche cosa...
e magari un po' di pane
dalle briciole
di cui Luca aveva in mano.
Al sorriso ingenuo dei bambini
gli animali non hanno mai paura,
e complice quel tepore
di un pomeriggio,
Luca seguì quel passero
nella danza solitaria del coraggio...
mentre le ombre gli sembravano delle mani
che lo prendevano,
complice le spighe di quel biondo grano
nella solitaria strada di un percorso
dove il suo sorriso
era dentro quel vestito
di un disperso.
Lo cercarono dappertutto
e di lui pensarono cose brutte,
persino una caduta accidentale
dentro un precipizio
che non lasciava spazio
ad altre suggestive motivazioni.
L'avrà preso un pervertito...
Dio mio, fa che si è salvato
ad un incontro radicale di una belva con la fame...
Luca non può essere sparito,
sarà in quel finale di una storia
dove lo vedi poi tornare...
e invece Luca fu inghiottito
dal freddo della notte
in cui ci fu un temporale...
e dissero che era nato senza la parola,
mentre aveva invece addosso,
i segni di un maiale
ed aveva anche gridato a squarciagola.
Andrea Iaia
Toccantissima.... Un abbraccio alato...❤
RispondiEliminaBellissima
RispondiEliminaUn disegno stupendo
RispondiEliminaA.5"