Ti respiro più che mai
mischiando il tuo odore nella brezza,
come fosse una carezza
che solo un padre può capire
quell'istante fatto di un impasto
di una figlia che ti abbraccia,
amalgama di acqua e sale
di un pianto che diventa pane.
E rubo quell'istante
come un ladro di ricordi
e faccio mio quel respiro
che sa anche di mio
confuso in aria e vento
e nel brillare di quel mare,
tua compagna di una sera...
e so, che anche se,
non sei presente,
ti sento nell'anima profonda
di quell'essere comunque in vita
da un'altra parte.
Ed è per questo che ti respiro.
In fondo, nessuno può slegarci
da quell'invisibile filo
che ci lega anche oltre la vita.
Andrea Iaia
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