Ho afferrato il mio destino
nel sostanziale delle cose
nell'inverno di un mattino,
ed invento, o perlomeno sono dentro
un inventario di parole e cose disseminate
nelle occasioni perse o mancate
di un melodramma già concluso.
Ci si lascia quando si vuol bene
e dicono che nell'alfabeto della vita
nulla è mai tuo,
ma solo un prestito che contiene
quel messaggio cui devi interpretare.
E io non so se devo aspettare ancora
il grande amore della vita,
ma voglio cadere nel mantello della sera
fuori dal mio tempo,
senza chiedere nulla
di perché e come sia successo
nel modo più straordinario e pulito.
Andrea Iaia
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