Amo starti vicino
in quel pezzo di mondo che si sveglia
ed è in grado di accogliere
la mia presenza...
così, come amo sapere che aspetta
la mia confidenza con la sua luce...
e la carezza calda della voce
così penetrante da fondere il giorno
e quelle cose senza importanza.
Intorno, il profumo del primo mattino
in un caffè poco ristretto dentro una tazza,
e una scatola di latta, quella di dolci biscotti,
solo che per disattenzione,
ho preso quella sbagliata e contenente
foto ricordo di un certo passato
e di gente del mio paese
Insieme a lettere intrise d'amore...
un vaso di sabbia e souvenir di viaggio
dove lucida è ancora la dolce presenza
di quegli odori che ancora oggi
avverto e assaggio.
Ti guardo dormire nel letto, e penso
che abbiamo girato quel film
che racconta la nostra storia,
anni di luce alle spalle
nella terra degli ulivi e dei venti
dove abbiamo solcato passaggi
seminati con pianto e dolce memoria
per arrivare ad oggi
in cui la luce è sempre la stessa
e che sorpassa il nostro vissuto
per attenderci oltre,
dentro altre incognite presenze.
C'eri nel nostro correre a casa
ai tempi di scuola, così spensierati,
e nelle frastornate occasioni
in cui ci siamo persi di vista,
come negli incontri proibiti
e in quei baci furtivi
con in testa una fissa,
quella del lento spogliarti
per averti all'ombra
di tutto e di nascosto.
C'eri ai tempi del mio congedo,
in quel matrimonio inaspettato
perché stava arrivando
il primo figlio...
e c'eri al fantastico viaggio
dove il nostro germoglio
si è trasformato in tempi migliori
e nel soave sapore di noi.
E mentre osservo
il richiamo della bevanda
ancora dentro la tazza,
amo guardarti scomposta nel letto
dove l'aria non muove una foglia
e sembra assorbire il tuo mugolare
come un invito a chiudere
presto le imposte
perché vuoi dormire...
e invece, mi pongo al tuo fianco
e mi piace svegliarti,
per godere ancora della tua bocca
in questa coscienza di cartapesta.
Andrea Iaia
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