In una locanda
dove i sampietrini coprono la via...
a parte i tavoli vuoti
e una lampada a petrolio accesa,
c'è un cameriere seduto
ad aspettare qualcuno
e un cuoco annoiato
che quasi spegne
la sua cucina a carbone.
“Stasera non verrà nessuno”,
borbotta in silenzio,
“Neanche un gatto a pretendere avanzi!”.
Verranno tempi migliori,
a quando i quarti di vino
facevano dimenticare i rancori
e i fagioli con cotiche
erano piatti eccellenti per una sana scarpetta...
con le donnine davanti alla porta
che attiravano clienti e un sogno impellente.
Ma mentre nell'aria si avverte
un freddo pungente,
una carrozza si ferma davanti
e scende un signore distinto
con tuba e pellicciotto...
e un monocolo all'occhio.
Sembra uscito da un altro tempo
e il cameriere si alza e lo invita a sedersi...
il locale si riempie di fumo
nell'oscuro dilemma
di cosa vuole mangiare.
Se la retorica vuole che assuma del cibo assai succulente
per uno che sembra
abbia in tasca molte monete sonanti...
sul ponte davanti,
i lampioni si spengono
a quella foschia come un segno sinistro.
L'uomo è venuto per spegnere
la loro lampada accesa.
In una locanda
dove i sampietrini coprono la via,
tra i tavoli vuoti,
ci sono un cameriere ed un cuoco
che dormono con la testa reclina
in un sonno profondo.
Andrea Iaia
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