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lunedì 23 marzo 2015

C'è una musica sconosciuta...


 C'è una musica sconosciuta
che nessuno è in grado di capire
se non un'anima molto aperta
al suono del divino
che sa ascoltare, interpretare
l'attimo fuggente di qualcosa eccezionale.
Persino un burattino, 
o un  frammento di solitario legno
rimane immobile nel tempo
e decifra quel che non si sente,
o una persona ridotto allo stato vegetale
e di apparenza assente,
ascolta quel linguaggio muto
che non fa parte di questo mondo 
e a suo modo sogna.
E' il suono degli angeli che si incarnano
per parlarci nello spirito 
e dirci cose assai profonde...
melodia che si diffonde
come risposta alle domande.
Un bambino suona il piffero per strada 
senza aver studiato musica
e magari stona perché non applica 
note ad una metrica, ma quelle onde
in cui uno chiude gli occhi e comprende
che un cuore che palpita non segue 
quelle regole speciali
ed è scalza, povera come lui 
in un vicolo sconosciuto.
Non sarà un'artista o non diventerà maestro
ma c'è una musica sconosciuta 
che solo gli innocenti
riescono a sentire quel suono di armonia
che sa molto emozionare.
Un gatto ascolta e... chissà cosa interpreta...
forse un'altra vita in modo umano
o contempla com'è felice abitare in quella pelle,
che poi, anche lui è un progetto del divino
e persino un santo che sembrava strano
gli parlava con quel linguaggio pellegrino.
Fratello sole e sorella luna...
sui gradini si consuma un atto di digiuno
ma che apre un sipario ad una scena in cui ciascuno
deve saziarsi a ritrovare poi se stesso,
e c'è una musica che suona e che ti chiede
se sei in grado di capire...
o magari sei corso troppo avanti e cresciuto in fretta
per dimenticarti di quel tempo
in cui anche tu, da bambino nessuno ti capiva.

Andrea Iaia

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