Quanta dolcezza spontanea
in un sorriso che dimentica
le disavventure,
per mutare gli occhi
di chi cresceva a pane raffermo,
bagnato d'acqua
e un poco di zucchero sopra,
per essere contenti di quel poco
che si riceveva...
e quanta tristezza in due comici,
che prima d'esserlo erano uomini
che avevano deciso di dare
quel nutrimento a chi non aveva niente,
e si dice, per dimenticare,
le grandi guerre,
mentre in realtà,
volevano dipingere sorrisi sui volti.
Noi che ridevamo a crepapelle
sull'ingenuità di Stanlio
che provocava guai ad Ollio,
avevamo deciso
di crescere spontanei.
Andrea Iaia
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