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venerdì 14 febbraio 2014

Dentro lo specchio ricordi mescolati



Quel tuo modo di guardarmi
che prende forma dal tuo volto
e che ne prende le sembianze
in una cornice dello specchio
quando s'imbrunisce il volgere della sera
che come un pennello schiarisce
i toni in controluce e s'imprigiona 
dentro la mia essenza...
sono ricordi mescolati
nel sangue della vita,
che hanno il fascino di un compiuto
di giovani ventenni
in cui ognuno seguiva l'innocenza
con quella che i grandi 
chiamavano imprudenza
e ci mostravano i pericoli.
Ma tu non sei con me 
quando s'alza il giorno...
quando pungo il mio risveglio 
cercando il contatto della tua pelle...
o nel bagliore del sole dentro gli occhi
in cui mi aspetto un lungo bacio,
magari nuda sotto le coperte.
Non sei nel canto di cucina
tra l'acqua che scorre nel lavandino
e il rumore di stoviglie
mentre carichi la moka,
o nella follia di far cadere la vestaglia
e di offrirmi il fresco pube 
all'odore di vaniglia.
Sei solo in quello specchio
come sigillo incancellabile
ad augurarmi la fortuna...
e forse, sei immagine del nulla 
di qualcosa che mi manca,
o un pezzo della luna 
in cui un angelo m'imprigiona 
al tuo modo di pensare.
Ma quel tuo modo di guardarmi
io l'ho conosciuto 
in una storia che mi tocca
in cui ventenni 
abbiamo condiviso frasi
e bagnate ciocche 
di frammiste ore di poesia
in una stanza dove non avevamo nulla,
se non un letto e l' anestesia 
di un amore immenso.
Vuol'essere forse un modo
di vestirmi del tuo stile,
in cui per nulla al mondo 
cambierò lo specchio
dei ricordi mescolati
con il sangue della vita,
ora che mi hai seguita 
come eterna ombra
nel tramonto della mia 
e mi aspetti oltre,
per continuare il sogno 
che si è spezzato un giorno
in cui l'aria mutò di colpo 
e mi arrivarono alle nari,
io che ero altrove,
e un gran profumo di ginestre,
di quelle che coltivavi 
dentro vasi alle finestre
mi pervase e capìì che t'avevo persa.

Andrea Iaia

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