Canna la mela, donna riempita,
e brucia la luna.
Calca di fango, venne lo scuro
ed ebbe paura
dell'odore di alghe dentro quel fiume
alla piccola luce di un lume
di un uomo con l'ago che voleva cucire
pelle svestita tra fasci d'erba
la piccola donna per non farla dormire.
Canna la mela, donna riempita, brucia la luna...
dentro un segreto da non rivelare ad alcuno
perché c'era un sarto nell'odore di alghe
che sapeva cucire le pieghe di un lungo digiuno.
E fu quella sera, che un'ora sfuggita
prese la strada di un certo disagio
e fece l'incontro col sarto.
Il melo oscurò la luna
e affermò di avere un segreto
ma anche paura
di quell'uomo alle spalle
e col fiato sempre più corto.
E disse che si era smarrito
ma non venne capito.
Canna la mela, donna riempita e brucia la luna
ma non era una donna
colei che di spalle sentiva l'odore di alghe di fiume
e veniva poi trattenuta dai lunghi capelli
dal quel sarto che era a lungo a digiuno.
E' ancora un segreto che sale
dalle acque del fiume,
dove quel sarto finì fracassato
e legato a una pietra di suo sudiciume
e la piccola donna
che non era una donna ora riassume
la storia del melo che aveva paura dell'uomo.
Canna la mela, donna riempita e brucia la luna...
dormi piccino, che il sarto non viene...
si è smarrito anche lui che voleva cucire
un vestito dismesso di un piccolo maschio.
Andrea Iaia
Sei bravissimo, hai toccato un argomento tremendo come la pedofilia con una delicatezza e particolarità' che non e' da tutti! Un abbraccio alata dalla formichina tua amica di verso...❤️
RispondiEliminaPoeta come non mai, di ogni argomento ne fai incanto!!!
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