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mercoledì 30 ottobre 2013

Mio fratello...



  Mio fratello dipinge sui muri
anneriti dal vento
un cielo pulito o stellato
pieno di eventi
e m'insegna che una pagina sbiadita
di un solo giorno
può essere cancellata
da un cuore condito
di un dolce ritorno.
Mio fratello
compone una musica nuova
diversa dal suono
e dal chiasso di strada.
E mi dice, che se voglio fare il pirata,
devo farlo non sulla strada,
ma con un certo sorriso,
e magari in ospedale,
a far terapia a quegli ammalati
che soffrono molto le loro pene.
E devo avere un volto
sformato e colorato
per emozionarli e sfidarli
a non avere paura
di un altro finale. 

Mio fratello sa far da mangiare
un cibo dal sapore squisito
con spezie leggere
dal vento dei monti...
e mi racconta di gente,
di feste e di luci, 
e di canti al ritorno in paese,
quando il sole è al tramonto...
e quelli piegati dal giorno
sui campi ingialliti dal sole
macinano poi del grano
fino a far diventare polvere d'oro
quello che che le donne sanno impastare
per farne buon pane.
E m'insegna che ancora oltre,
ci sono fratelli che non hanno quel bene
e ridono poco,
e s'incontrano solo per parlare del nulla
sognando terre senza le guerre.

Mio fratello guardava il cielo 
quel giorno d'agosto,
e si stupiva del mare dipinto
soffiato dal vento
e voleva essere nuvola per farsi accarezzare
dal suono e dal dolce tramonto
per poi raccontarmi
quello che avrebbe visto dall'alto 
nei riflessi ondulati delle leggere onde.
E fu rapito dall'estasi del suo stesso sogno,
quello di un ponte
per arrivare a un sorriso,
in cui molti si perdono
quando la pioggia bagna la terra
e la vita dopo, sembra un fiore reciso.
Sapeva sempre come guidarmi
quand'ero indeciso
e lo ricordo così, 
con quella valigia stretta nella sua mano
per un viaggio, quella domenica sera
 che lui non aveva per niente deciso.

 Andrea Iaia 4/10/2008

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