Dolce peccatrice
dai segni più loquaci
di femmina introversa...
bella dentro
e fragile di sentimenti
e di voglie cosparse...
fremi nel desiderio di essere
infine scartata
come dono regalo
e ammirata nella bellezza della tua luce
in quel qualcosa di caldo e sottile
che il cuore di un'uomo
lento seduce.
Le voglie sono aghi dentro la carne
che pungono e lasciano il segno
e vivi quell'emozione di un volo
nel solitario stadio di ansia
come un taglio che lascia
la sua cicatrice.
Ho voglia di perdermi
dentro il tuo fuoco
e ardere come un pioppo
che lento si lascia poi consumare
dentro il braciere di un letto.
Peccatrice dannata
che penetri dentro l'anima
e cuci il destino accecato dai sensi...
bocca da cogliere
senza rèmore e fatiscenze
per il connubio di lingue intrecciate
mentre mani viaggiano sul corpo
tra dune e sentieri che scendono in basso
a cercare l'abisso.
Il caldo peccato viene ammaliato
dall'orgasmo vissuto dentro l'amplesso,
e per ora, solo sospeso,
in attesa di nuova marea
che ti trascina ad ingoiare
un folle ma lecito
bisogno di un compromesso.
Andrea Iaia
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