La quiete al crepuscolo
nel semplice rumore del mare,
la voglia di sparire, glissando le acque
nella trasparenza di rive assai taciute.
Sprazzi di porpora in alto, nel cielo,
e un brusio, simile a un sospiro
di fiabe leggere,
in cui bambino ascolto,
come un canto o una nenia nella brezza,
la gentile carezza divina.
Leggende, racconti di mio nonno al vespro,
in cui mi acquattavo silente
a quegli occhi rossi,
felici di raccontare,
come se avessero vissuti
davvero il fardello.
E in dolci rintocchi
di un campanile al vento,
volti di donne ridenti alle luci della sera...
e profumo di fiori, tra i vasi sporgenti.
Disse di aver vissuto quì, tra queste sponde
gli ultimi istanti di vita,
dopo aver lasciato il paese.
Disse di aver cercato il riposo
nella quiete al crepuscolo,
e nel semplice rumore del mare.
Andrea Iaia
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