Il corpo vibrava perfetto
nel viaggio della seduzione,
le mani parlavano più delle parole
quasi a proteggerla o come fossero complici
nell'evento delle carezze sospese
nella sua sottoveste.
E in quel misto di odori,
dove ognuno vaga nei sensi,
la follia viveva d'emozioni,
seguivano distratti tratti di pelle...
trovasti una scusa perfetta
per non perderti nemmeno un attimo
di quel desiderio.
Appagata!
Dicestii che volevi essere appagata
nonostante le nostre ombre
si animavano sul muro,
appagata in sostanze combinate
come un elisir che acquietava l'anima.
E in quel momento non t'importava essere moglie,
ma amante o perfetta sconosciuta
persa in quel visionario gioco di sensazioni...
e mentre il corpo vibrava
nella capacità di stupirci a vicenda,
togliesti maschere e vestiti,
metafore di quel che eri
nel donarmi centimetri di pelle,
per ascoltare il respiro farsi più forte
in colpi proibiti, segreti e passioni
in quel gioco in cui il vortice di emozioni
girava dentro e fuori la testa.
Andrea Iaia
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