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lunedì 20 ottobre 2014

Vita...



Vita...
questa vita  ci sorprende con girandole d'emozioni
e inizia con un vagito in cui gli occhi
assaporano un volo nell'azzurro,
assieme a un battito di ciglia
e un pianto tra i colori e cromi
di persone che ti ammirano dietro ai vetri
che vorrebbero legarti in quel vento di passione
in cui imiti le scelte oppure sei perduto.
E nell'irresistibile voglia di una madre
d'averti tra le braccia e contemplarti come dono
conoscerai che il meglio avviene sempre
dopo un certo tempo di dolore
e mutevole scorrerà poi quel tempo
in cui l'essenza di quel filo silenzioso
che lega terra e cielo
si sorprenderà di come imparerai in fretta
le regole che vengono dall'alto
assieme alle vocali, nomi e cose,
e t'insegnerà ad aver fiducia, ad essere leale,
e a non aver paura, ponendoti di fronte il bene e il male
in cui decidere dovrai e a non avere fretta.
E la stessa vita sfuggirà
nelle contraddizioni di una crescita
in cui avrai fame di quelle cose ed amicizie
che baratteranno quello che si conquista con un certo tempo,
con il tutto e subito senz'anima,
ma, solo con l'involucro del corpo, 
così, dannatamente per uno sfizio.
Vita...
questa vita così bella e maledetta
è un viaggio nell'incognito, dove tutto passa in fretta
e ti ritrovi già invecchiato
nell'illogico rimpianto d'aver preso e dato
senza poi ritrovarti nulla tra le mani
e nessuno che ti dica se lo hai fatto bene.
E intanto avrai fame di quei ricordi
dove la stessa luce ti ha visto brancolare in quei passaggi,
ora di sposo, padre e figlio,
compagno di quel viaggio 
in cui stessa luce puoi spegnerla
con un interruttore.
La stessa vita sfuggirà come una finzione
in cui s'aggrappa nella trama di un palcoscenico segreto
la regia di un dolore spettatore, 
in cui dovrai preparati a rinascere di nuovo
in quei bagliori del vissuto.
E comunque sia, è sempre uno spettacolo 
dire poi a chi viene... io c'ero e son passato
attraverso quel preso e dato
ma, ho avuto una mano nella mano
e parole sottovoce
di un Dio seminascosto nel linguaggio della natura.

Andrea Iaia

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