Non dovevi innamorarti di me
che percepisco il respiro
di una donna che sente troppo
il battito di un'emozione...
io che scrivo, penso e son capace di volare
nelle magie di una finzione
per colorare il grigio delle lacrime.
Non dovevi innamorarti di me che rido e piango,
capace di far l'amore
solo a contemplare un dolce sguardo
e di stare ore ed ore
davanti a un corpo muto
come un quadro senza musica
per afferrarne la poesia del silenzio.
La fragilità è come una musa con le corde tese
in un disegno dove amo saper toccare
note dentro fremiti senza pretese...
e tu che sei sensibile all'amplesso di concentrati occhi
non dovevi innamorarti
di quella lucida follia presente
in battiti ribelli e forse sciocchi
nel cadere dentro le mie braccia
e tormentate labbra
che cercano le roventi tue.
Perché quando ti innamori di un uomo simile
che sa toglierti anche il respiro
è come ad avergli dato l'anima,
e sia che ci rimani o te ne vai
mi avrai poi sempre dentro
nel rivisitare l'intimo.
Andrea Iaia
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