Come petalo che lieve si
schiude,
la notte apre il suo cuore
ai vagiti del mondo
e raccoglie i dolori, insieme al
pianto
per mutarli in sogni.
Velluto in cui si cammina
per attraversare il suono
leggero dei sentimenti...
che sembrano carezze dei lontani
ricordi
per essere in pace con il
presente
nel leggero fruscio
dell'aria.
Mi senti...
Mi senti...
perché non puoi morire nel
tempo,
ma, sei all'ascolto di ogni
bisbiglio...
e se l'aria non gela il fragile
foglio che gira
nel notturno soave,
sei solo da qualche parte
a dividere ora i sorrisi nei
sogni degli altri.
Ed io percepisco il tuo
passaggio leggero
che alita appena dentro la
stanza.
C'è il profumo di rose,
l'inconfondibile segno della tua
dolce presenza
che si addentra nelle mie nari,
e so che stai passando sopra il
mio volto
le tue belle e delicate mani,
come quando bambina, scioglievi
tenerezze
dentro i miei occhi e dicevi...
portami in alto e ridiscendiamo
la pianura
con le braccia distese giocando
a far gli aeroplani.
Forse, eri un fiore da cogliere
e da trapiantare nel
giardino dei semplici
e sapevi che questa vita
ha un romanzo nascosto,
come il petalo che quando si
apre
rivela l'esistenza di un mondo
in un calice
che ha bisogno di un'amore
stupendo
per meravigliare chiunque ne
apprezza
e vuol bere il bisogno di essere
vita
e in fondo, io ti sento proprio
per questo.
Andrea Iaia
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