So che c'è qualcosa che ci spaventa
in questa vita attenta ai cambiamenti,
che non lasciamo perdere quello
che abbiamo conquistato
nella luce di quello che s'è visto e preso,
anche se per strada
si sono persi pezzi di noi stessi.
Ci sono amori che se ne vanno all'improvviso...
parenti che vanno via da questa vita
attraverso quel fascino di mistero
che dosa anche un poco di paura
quando abbiamo l'impressione
di dover fare lo stesso viaggio.
E c'è la parte di noi stessi che viene poi a mancare
quando non abbiamo quel coraggio
di aspettare i tempi...
paura di non vedere quello che prospettiamo,
perché magari costruiamo sulla sabbia
e non dentro la roccia.
E allora arriva il vento che trascina via la poesia...
arriva la tempesta che agita le acque...
e sei dentro, in quello strano tempo
che chiamano depressione,
un'altra invenzione, per dirti che sei fuori
dallo stesso mondo che infine ti appartiene.
Ma io non ho paura di aprire quella porta,
perché so che dall'altra parte
quelle stesse cose che mi appartengono
mi aspettano nelle scatole dei ricordi...
dove ho visto attraversare
anni da mozzare il fiato
in una evoluzione così straordinaria
che mi ha fatto dimenticare persino da dove son venuta.
Non ho paura di attraversare quel confine
dove ci sono cose
esattamente dove le ho lasciate
per riprenderle e riordinarle in un vissuto,
dove l'altra dimensione non è quella, oltre la porta,
ma questa, dove stiamo già vivendo
quest'unica occasione che ci è concessa.
Andrea Iaia
Bellissima poesia.... Il qui ed ora e' cio' che viviamo... Un abbraccio alato da formichina che segue il tuo cammino poetico... Un basin da Turin❤️
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