Evanescenze nello spettro di sera
dove anime vagano
in cerca del lieto riposo.
Una barca traspare tra le onde del mare,
e il vogatore che li accompagna
dove il fuoco lunare si spande
ed apre le braccia
al brillar delle emozioni
è solo un intermediario del tempo
che si apre come una tenda
alla scena che compare in un lampo
allo spettatore da quella luce presa.
allo spettatore da quella luce presa.
E le anime vanno verso l'ignoto
dove il passato non conta più niente
in quel viaggio concreto
e indulgente del loro vissuto.
Tanto, nel mondo siam fragili tutti
dove persino il più forte indossa una maschera...
ma quando ci tocca viaggiare
abbiamo paura e ci cade il coraggio.
Evanescenze nella luce del mare...
compagni che vanno a cercare un'altra vita
e forse son io che cerco una data
per salirci sopra senza paura.
Il seguito poi è un altro viaggio
verso l'ignota luce
di un giorno che albeggia,
dove l'unica maschera sarà la mia faccia
davanti al Maestro pittore
cui il vogator mi conduce.
Andrea Iaia
Difficile Andrea non emozionarsi a leggere i tuoi splendidi versi, pur se in questa poesia vi trovo grande tristezza.
RispondiEliminaUn abbraccio d'affetto...❤
La tristezza Lilia, fa parte dell'emozione e va presa. In quanto è un momento riflessivo con cui ti rapporti con la coscienza. Un intimità necessaria di sentimenti per fare il quadrato della situazione.
RispondiEliminaRicambio l'abbraccio.