Siamo dentro scatole
in sottovuoto a perdere
con la malinconica presenza
dell'io attento a non cadere
in inguaribili avventure
che ci conducono per mano al tempo dell'attesa.
Eppure, c'è il solco di un mistero
che feconda l'anima all'emozione
quando questa è vilipesa,
macchiata o incompresa.
C'è il tempo di afferrare
il suono di quel vento
che magari non trascina solo il freddo
ma soffici cuscini
su cui poggiare il capo dell'io più bambino..
se ci sentiamo forse persi,
smarriti dalla fretta di arrivare
quando cadono le foglie
del tempo inesorabile che passa.
Un viaggio che non puoi fermare
e che devi attraversare con il tuo coraggio.
Ma so che che quel bambino
lo puoi fermare
quando hai voglia di assaporare
ingenuità comprese
in quel prezzo dove l'unica moneta
è il sentimento di un poeta.
Siamo dentro alle paure
dell'incognita pianura
dei sentimenti persi ad una ipotesi di frontiera
dove osare non è vagare in quel buio,
ma una tenda sulla sera
per fare quel gran salto
a diventare adulto.
E se ami il sole dentro agli occhi
puoi solo prendere quel bambino che hai dentro
e portarlo ad immaginar l'inverno
dentro a un circo
dove l'unico biglietto
è il sorriso di un tempo meno sporco.
Andrea Iaia
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