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lunedì 23 febbraio 2015

Appesi ai sogni


Siamo appesi alle emozioni
dove ognuno è diviso da quei sogni
che non può raggiungere... 
e un gradino appena di quel sopra non ci basta,
 perché vogliamo l'esclusiva di un faccia a faccia
di quell'oltre, e siamo soli, dannatamente fragili
in quella malinconia in cui ne tu e nemmeno io
abbiamo la soluzione per fuggire dalla delusione.
Si dice che da qualche parte
qualcosa dorme ed aspetta il gran risveglio...
come i girasoli aspettano la luce
per un messaggio chiaro ad onde corte
dall'altra parte di quel mondo
in cui nessuno segue nulla
ma vive quel momento, come fosse l'attimo fuggente
di una canzone alla radio
e che sta parlando proprio della tua vita.
E allora viene un lampo nella mente:
Te lo ricordi quel posto dove dormivano le cicogne?
Dove si andava di nascosto e in gran silenzio per non svegliarle...
e su quell'aspro promontorio
ci luccicavano gli occhi dietro ad un cespuglio...
con l'intesa di non condividerlo con nessun altro 
quel segreto che ci scoppiava dentro.
Ad ognuno poi gli davamo un nome.
E la follia di vedere il tramonto in una fuga?
Il pianto dentro gli occhi per quel timido "Ti amo"
in cui ognuno aveva così tanta paura di ferire l'altro?
In fondo, poi chi siamo, se non la parte giusta di noi stessi...
che si son cercati, ci siam voluti e quei sogni son passati, 
solo che son stati così veloci che non li abbiamo visti
perché a crescere e a capire ce ne vuole
e nessuno sa fermare il tempo.

Siamo comunque diversi e sempre appesi ai nostri sogni
e vogliamo far figura nella nostra storia,
magari lasciare un segno che ci fa vivere
ancora dentro un'altra vita.
Ma aspettiamo la domenica
per evadere in un posto che ci manca
magari lontano, dove forse aspettiamo
l'abbraccio di un nuovo e solitario arcobaleno.
E si sa che quei colori uniscono due mondi,
il grande oriente e l'occidente
ma sempre dopo la gran pioggia...
quella che ti lava la coscienza
e ti pone nudo davanti al tuo io.
Ma io aspetto sempre che qualcosa accada,
magari percerpire un bisbiglio del buon Dio
che mi prepari ad essere più forte
in questo grande viaggio...
e mi sono sempre chiesto cosa c'è dall'altra parte...
e penso alle emozioni che ci siamo dati
anche se di guai ne abbiamo avuti
e il vento non è mai stato a favore della nostra sorte.
Te li ricordi i posti sconosciuti
della nostra periferia?
Quei posti da due lire dove far l'amore persino in piedi 
era una sfida a chi aveva voglia di sorprenderci
e dirgli che eravamo liberi di vivere il nostro mondo.  
I concerti negli stadi solo per poter stare due ore insieme...
in quel linguaggio sconosciuto che solo i nostri occhi comprendevano?
Tuo padre che ci aspettava in piedi
e la paura di un bambino non previsto,
ma che comunque era dentro noi e al posto giusto
per venire al mondo ad un nostro si modesto
e preparagli il suo futuro.
Siamo appesi ai sogni e mi accorgo che ne abbiamo avuti 
e son passati così veloci che non li abbiamo visti
perché a crescere e a capire ce ne vuole.
Restiamo sempre appesi alle emozioni
e in una lacrima che scioglie
in quelle cose belle che son volate...
come quella cicogna svegliata appena
da un battito di ciglia
e accortasi di noi prese il volo.

Andrea Iaia

3 commenti:

  1. Ma quanta emozione mi da leggerti e quanti ricordi scaturiscono dalla mia mente!!!
    Io stessa ho vissuto quel rincorrersi tra i prati di periferia, dove ci si aspettava timidi eppur frementi con la paura di dirsi un ti amo, magari per sempre. E l'ansia di mio padre a vedermi tornare, e già mi sgridava affacciato al balcone e a voce alta.
    Nei cinema in fondo e al buio per darci baci e carezze, come a rubarli...
    Ed è volato il tempo, e son volate quelle cose belle, in cui restiamo sempre appesi alle emozioni, come in quel tramonto che ci avvolgeva di mille colori...
    Ma che bella Andrea, e quanta dolcezza in queste parole e che al fin mi han commosso...
    Un bacio discreto e di bene profondo ❤️

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  2. Credo che ognuno abbia certi ricordi che sono indelebili e incancellabili, tranne alcuni particolari che fanno parte del proprio vissuto e del contesto sociale, nonché dalla voglia di evadere da certa educazione ricevuta. Credo valga la pena quando si è giù di morale restare appesi a quei ricordi, perché innanzi tutto, ti accorgi dei momenti belli che nel tempo non sono stati valutati. Poi, pensi a quanto bene ti hanno fatto viverli in quel linguaggio sconosciuto che è la vita stessa, cioè emozioni purissime. Ha commosso perfino me, pensa un po', mentre la scrivevo ed ho dovuto tagliarla perché ne avevo di cose da dire.

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  3. Potevi anche continuarla, sarebbe stato bello!!! Quel che hai dire con le poesie, non è mai troppo per capire il senso di tutte le cose della nostra vita vissuta, nel bene e nel male, con o senza errori...
    Un dolce mio pensiero per te ❤️

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